MICHELE MEZZANZANICA
Cronaca

Orio al Serio, riesplode il caso sicurezza 10 anni dopo l’aereo cargo atterrato in superstrada

Il 5 agosto 2016 un Boeing della Dhl proveniente da Parigi andò lungo in fase di atterraggio, uscendo di pista e sfondando le recinzioni per terminare la sua corsa sulla Statale Cremasca

L'aereo uscito di pista nell'atterraggio all'aeroporto di Orio al Serio il 5 agosto 2016 (De Pascale)

L'aereo uscito di pista nell'atterraggio all'aeroporto di Orio al Serio il 5 agosto 2016 (De Pascale)

Orio al Serio (Bergamo) – Ore 4.07 del 5 agosto 2016, un aereo cargo della Dhl proveniente da Parigi Charles De Gaulle esce di pista, sfonda la recinzione in cemento e termina il suo maldestro atterraggio sulla Statale Cremasca, invadendo le due carreggiate della superstrada e la rampa di accesso a uno dei parcheggi dell’aeroporto, perendo due motori e le ruote del carrello.

In quella mattina d’agosto di quasi dieci anni fa, esplode il tema sicurezza a Orio al Serio, l’aeroporto bergamasco ora nuovamente al centro della questione, dopo il tragico e clamoroso gesto di Andrea Russo, il 35enne morto risucchiato dal motore di un aereo dopo che era riuscito ad accedere alla pista. Due episodi diversi, ma che hanno in comune la stessa tematica: la sicurezza dello scalo, appunto.

Andrea Russo morto all'aeroporto di Orio al Serio dopo essersi lasciato risucchiare dal motore di un aereo in partenza
Andrea Russo morto all'aeroporto di Orio al Serio dopo essersi lasciato risucchiare dal motore di un aereo in partenza

Il 5 agosto del 2016 la tragedia fu solo sfiorata, fortunatamente, anche e soprattutto a causa dell’orario, notte fonda, per cui nessuna auto transitava in quel momento lungo la strada che costeggia l’aeroporto, normalmente invece piuttosto trafficata. Pilota e copilota del cargo, uniche persone a bordo del volo operato dalla compagnia ungherese Asl Airlines, riportarono ferite e soprattutto traumi alla colonna vertebrale, ma alla fine se la cavarono,

Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, l'aereo era arrivato lungo sulla pista d’atterraggio, a causa di una forte perturbazione in corso. In particolare, la relazione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del voli parlava di un’improvvisa raffica laterale di vento che avrebbe impedito la corretta manovra di atterraggio, facendo si che il Boeing della Dhl toccasse terra a una velocità di 290 chilometri orari,con appena 750 metri di pista davanti. Il pilota, infatti, era riuscito a toccare terra solamente dopo che due chilometri di pista erano già alle spalle, Inoltre, l’asfalto bagnato dall’abbondante pioggia battente aveva compromesso l’efficacia della frenata

Impossibile, in quelle condizioni, non andare lunghi, sfondando i new jersey in cemento e invadendo la superstrada. Fortunatamente vuota, a quell’ora di una notte buia e tempestosa.