
Don Alessandro Fiorina, sacerdote e missionario in Bolivia (Foto facebook Centro Missionario Bergamo)
Bergamo, 10 agosto 2025 – Lutto nella Diocesi di Bergamo: è morto don Alessandro Fiorina, sacerdote e missionario in Bolivia, dove viveva dal 1991. Il mese scorso aveva compiuto 65 anni.
A darne notizia è stato il Centro Missionario Bergamo che sul profilo Facebook gli ha dedicato un post, nel quale racconta il suo percorso: “Don Alessandro era nato il 2 luglio 1960, era originario di Gandellino, ma successivamente la famiglia si era trasferita a Bergamo, nella parrocchia della Malpensata”.
E ancora: “Da giovane cuore inquieto e sempre alla ricerca del modo migliore di fare del bene agli ultimi, aveva volontariamente preso ‘casa’ in strada e in stazione a Bergamo e in altre città, vivendo diversi anni da senza tetto con i senza tetto, una scelta radicale per condividere la vita con quei figli di Dio chiamati ‘scarti’, tossicodipendenti e alcoolisti. Questa ricerca l'aveva portato addirittura presso i piccoli fratelli di Charles de Foucauld nel deserto algerino, finché non trova casa nella Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da don Oreste Benzi”.
“Nel 1991 – prosegue il post – parte da laico per la Bolivia lavorando in diversi progetti e vivendo all'Hogar ‘San Vicente’, una comunità per alcolisti dell'Associazione a La Paz. In questi anni intuisce che il bene che vuol fare agli ultimi lo potrebbe fare ancor meglio da sacerdote, per cui intraprende il percorso di studi nel Seminario di La Paz, trascorrendo gli ultimi mesi di formazione nel Seminario di Bergamo, dove viene ordinato diacono e poi sacerdote il 1° giugno 2002, per poi ripartire per la Bolivia come missionario”.
E qui nasce un progetto: “Con l'aiuto dell'Associazione, della Diocesi di Bergamo, di molti benefattori e soprattutto – nel suo perfetto stile – dando fondo a tutto quel che ha, individua un terreno a Tarija (sud Bolivia) per costruire una nuova comunità per alcolisti (La Colmena - l'alveare - "Santa Rita") con la quale in questi anni ha aiutato e salvato centinaia di ragazzi e adulti dalla dipendenza. Il quotidiano locale, El País, l'aveva nominato personaggio dell'anno 2023”.
“Oggi – scrive ancora il centro missionario – non ci vengono altre parole per ringraziare Dio dell'immensa opera che tramite lui ha compiuto e Alessandro per la rara testimonianza di fedeltà senza scorciatoie al Vangelo, fatta di poche e necessarie parole e di un cuore operoso e senza confini”.
Numerosi i commenti al post. “Un uomo davvero buono, sempre con una parola e un sorriso”, dice Daniele. Seguito da Giovanna: “Un uomo umile e misericordioso, ringrazio il Signore per aver condiviso con Alessandro un tratto del mio cammino” e Alessandro: “Uomo di Dio, semplice, buono e sempre con il sorriso. Una gravissima perdita”. Poi ancora Matteo: “Si è fatto povero tra i poveri. Un amico caro” e don Sergio: “Un ricordo e una preghiera. Grazie per preziosa e generosa testimonianza dell’Amore di Dio”.