FRANCESCO SARUBBI
Cronaca

Filago, elettricista morto schiacciato da una bobina di 275 chili: condannati i titolari delle aziende e il mulettista

Bergamo, giunto a sentenza il processo per la tragica morte sul lavoro a 38 anni di Matteo Regazzi

Matteo Regazzi, morto a 38 anni

Matteo Regazzi, morto a 38 anni

Filago (Bergamo), 20 settembre 2023 – Morì dopo essere stato schiacciato da una bobina di 275 chili trasportata su un carrello elevatore. La vittima si chiamava Matteo Regazzi, elettricista di 38 anni, sposato, dipendente della ditta Elettrobonatese. L’incidente a Filago, nel 2018. Ieri la sentenza pronunciata dal giudice Donatella Nava che ha condannato tutti i responsabili di quell’infortunio mortale sul lavoro.

Le condanne

Un anno e 8 mesi per Giuseppe De Stasio, 72 anni, datore di lavoro delegato dal consiglio di amministrazione della Diesse Rubber Hoses spa di Filago; un anno e 2 mesi per Cesare Previtali 53 anni, amministratore unico della Elettrobonatese srl di Bonate Sopra; 8 mesi per Lucian Sturzu, 41 anni, origini romene, quel giorno si trovava alla guida del muletto. Per tutti gli imputati pena sospesa,  non menzione per l’amministratore unico della Elettrobonatese e per il conducente del muletto. Riconosciute le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante.

Le sanzioni pecuniarie

Inoltre sanzione pecuniaria pari a 79.890 euro per la Diesse Rubber Hoses, e 7.500 euro di sanzione pecuniaria per la Elettrobonatese. I famigliari della vittima, presenti in aula (con l’avvocato Pierantoni), sono stati assistiti da Giesse risarcimento danni, gruppo specializzato nei casi di infortuni sul lavoro.

Le richieste

A maggio il pm Giancarlo Mancusi aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati e delle società coinvolte con pene più alte: 3 anni e mezzo per De Stasio, 2 anni per Previtali e 16 mesi per Sturzu. Le difese avevano chiesto l’assoluzione. Motivazioni entro 15 giorni. 

La delusione

All’uscita dall’aula i genitori di Matteo non hanno voluto rilasciare nessun commento, ma il dolore, e forse anche un po’ di delusione per le condanne si leggevano nei loro volti.

La tragedia

Il 5 novembre 2018 Matteo Regazzi assieme a un collega era arrivato alla Diesse Rubber di Filago per effettuare un intervento di manutenzione. La sala dove erano stati smantellati i cavi non era abbastanza ampia per poterli allineare e riavvolgerli. Quindi l’operazione venne effettuata fuori dalla stessa. E’ qui che avviene l’incidente mortale. Mentre Regazzi era chino intento a lavorare, sopraggiunge il muletto condotto da Sturzu. La bobina, secondo quanto ricostruito, scivolò in avanti a seguito della brusca frenata.

Riconosciuta la responsabilità del mulettista («giunse facendo una curva stretta, mentre le indicazioni raccomandavano un ampio raggio») che aveva anche superato la velocità prevista «a passo d’uomo», il pm nella sua requisitoria aveva posto l’accenno anche sulle misure di sicurezza, in primo piano la inidoneità di quel carrello per trasportare il carico e il fattore visibilità. Oltre alla questione della segnaletica interna «ammalorata e non chiara» per gli elettricisti e i carrellisti.