FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Lo smartwatch anti-aggressione. Al polso di medici e infermieri. Così l’allarme diventa immediato

L’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo introduce il dispositivo per 130 operatori, dopo l’Asst Pavia

Il personale è stato addestrato all’utilizzo dell’orologio per chiamare i soccorsi

Il personale è stato addestrato all’utilizzo dell’orologio per chiamare i soccorsi

Sono cresciute del 17,7% le aggressioni a medici e sanitari nelle strutture della Lombardia, passate dal 4.836 a 5.690. Per contrastare questi episodi, a Bergamo arriva uno smartwatch che consente di segnalare in modo tempestivo situazioni di potenziale pericolo durante il turno di lavoro. Anche l’Asst Papa Giovanni XXIII, seconda in Lombardia dopo l’Asst Pavia, sceglie di adottare i dispositivo, indossabile come un orologio, collegato con una centrale operativa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. In caso di situazioni di potenziale pericolo, l’operatore può attivare con un semplice tocco diverse modalità di allarme, in grado di raggiungere la centrale operativa in maniera significativamente più rapida e immediata di quanto occorrerebbe utilizzando un telefono cellulare.

In forza di uno specifico accordo stipulato con Areu, in centrale opera personale specificamente formato che si occupa di valutare in tempo reale le segnalazioni e di inoltrarle prontamente, in caso di effettivo pericolo, al numero unico di emergenza 112. Per garantire la migliore copertura possibile, gli smartwatch sono dotati di una sim multi operatore. I dispositivi sono già in funzione. Dopo un’intensa attività formativa che ha coinvolto oltre 130 operatori, gli smartwatch sono stati distribuiti al personale impegnato sul territorio: infermieri di famiglia e di comunità, personale per le cure domiciliari e medici di continuità assistenziale in tutti gli ambulatori e nelle case di comunità, operatori dell’hospice, dell’area psichiatrica e del SerD impegnati nei servizi domiciliari, non solo negli orari notturni. Tutti operatori che si trovano abitualmente a lavorare in condizioni di maggiore vulnerabilità e situazioni di rischio.

"La sicurezza degli operatori è una priorità assoluta per ’Asst Papa Giovanni XXIII – ha detto il direttore generale Francesco Locati –. L’introduzione di questi smartwatch antiaggressione rappresenta un passo importante in un più ampio piano di prevenzione della violenza a danno dei nostri operatori. Al Papa Giovanni XXIII è attivo un gruppo di lavoro dedicato, che coinvolge diverse funzioni aziendali e i rappresentanti dei lavoratori, e che si occupa di monitorare costantemente i contesti più a rischio".