Quattro motociclisti morti in un giorno e un pirata denunciato: strage sulle strade lombarde

Gli incidenti che hanno aperto il weekend rilanciano l’allarme sicurezza. Le vittime hanno tra 18 e 58 anni

Da sinistra: Kevin Tebaldi, Hendy Cicchiello e Andrea Dall'Ara

Da sinistra: Kevin Tebaldi, Hendy Cicchiello e Andrea Dall'Ara

Quattro morti e due feriti gravi solo tra la serata di venerdì e la giornata di ieri. Il bilancio che ha aperto il weekend chiude una settimana caratterizzata da diversi incidenti stradali gravi in Lombardia, riportando all’attenzione un’emergenza mai finita: la sicurezza sulle strade. Venerdì a Secugnago, in provincia di Lodi, è morto un automobilista di 58 anni: fatale lo scontro contro un camion. La settimana si era aperta con la tragedia di Vigevano, nel Pavese: una bimba di 5 anni seduta sul sedile posteriore della vettura guidata dalla madre è stasta sbalzata fuori dal finestrino in seguito allo scontro con un’auto sulla fiancata. La piccola è morta dopo l’intervento dei soccorritori e il trasferimento in ospedale. In provincia di Como, a Cermenate, uno scontro tra due moto è risultato fatale a un centauro di 49 anni: l’uomo è scivolato e ha perso il casco mentre finiva contro un altro veicolo che stava sopraggiungendo. Nello scorso weekend, sempre nel Comasco, nell’impatto tra due auto sulla statale Como-Varese è morto il conducente della Smart, centrata quasi frontalmente. L’uomo è stato trasferito in ospedale dove è morto nonostante le cure tempestive

È stato un venerdì sera di sangue sulle strade di città e provincia. Pesante il bilancio, due morti in altrettanti incidenti. Giovani le vittime, di 18 e 30 anni, entrambi alla guida della moto. La prima tragedia intorno alle 23 a Trescore Balneario, lungo la strada statale della Mendola al confine con Entratico. A perdere la vita Kevin Tebaldi, 18 anni di Grone che viaggiava in sella a un motorino. Con lui c’era anche una ragazza di 14 anni, rimasta ferita in modo grave. Contusioni lievi, invece, per il conducente dell’auto, un 44enne, con cui si è scontrata frontalmente la moto. Da una prima ricostruzione moto e auto viaggiavano in direzioni opposte; l’uomo alla guida della vettura avrebbe perso il controllo invadendo la corsia di marcia opposta colpendo la moto frontalmente e terminando la corsa in un fossato a bordo strada. L’urto è stato violento: per il 18enne non c’è stato nulla da fare.

La 14enne è stata sbalzata a una decina di metri dalla moto, dentro la siepe di una casa privata, ed è stata trovata solo dopo alcuni minuti dai soccorritori. È stata trasferita in codice rosso all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Sul posto anche i carabinieri, due pattuglie della polizia stradale che hanno effettuato i rilievi e due squadre dei vigili del fuoco, arrivati da Bergamo. Tebaldi abitava nel centro storico di Grone insieme ai genitori. La sorella maggiore India lavora in un ristorante della zona, la mamma Catia è casalinga, mentre il papà Giuliano lavora in una ditta nel settore del marmo a Zandobbio. Il ragazzo stava finendo gli studi superiori in un istituto professionale. I funerali domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di Grone.

Il secondo incidente si è verificato poco prima delle 2 in via Broseta, a Bergamo. La vittima si chiama Andrea Dall’Ara, 30 anni, di Bergamo: fatali le ferite riportate dopo uno scontro in moto con un’auto che poi è fuggita. A bordo dell’auto un uomo sulla cinquantina, residente in provincia, che è fuggito dopo l’impatto senza prestare soccorso. Più tardi è stato rintracciato a Palazzago dalla Stradale ed è stato denunciato per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga. Andrea Dall’Ara è il nipote del titolare dell’omonima concessionaria di moto di via Carducci e all’incrocio tra via Paglia e via Paleocapa, in centro città. E proprio verso il centro di Bergamo si stava dirigendo ieri il 30enne, quando l’automobilista gli avrebbe tagliato la strada. Dall’Ara era in sella a una Honda di grossa cilindrata, quando da via Rillosi sarebbe sbucata l’automobile, un pick-up della Mitsubishi. Il 30enne, dopo aver frenato, sarebbe scivolato sull’asfalto, venendo travolto. Trasportato al Papa Giovanni XXIII, è morto in ospedale.