Bergamo, 30 ottobre 2024 - Nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Bergamo per l’alluvione del 9 settembre, quando il capoluogo orobico e la provincia vennero investite da un violento nubifragio. L’hanno presentato, attraverso il loro legale, l’avvocato Tommaso Ghisalberti, 19 residenti del condominio di via del Guerino al civico 3, a Bergamo, le cui abitazioni subirono la furia dell’esondazione del torrente Tremana che, attraversando prima il vicino cantiere della Teb (Tramvie elettriche bergamasche) e poi un altro condominio, assunse le sembianze di una vera e propria cascata d’acqua fangosa: il livello arrivò a lambire i balconi al primo piano del palazzo, invadendo completamente il piazzale con box e cantine dove si trovano anche le uscite dei vani scala.
I residenti rimasero bloccati in casa per 13 ore, senza acqua né luce. Questi sono i presupposti che li hanno spinti a rivolgersi ad un legale per depositare in Procura un esposto a carico di ignoti. Due, in estrema sintesi, le richieste: chiedere ai magistrati di disporre accertamenti per “valutare eventuali profili di illiceità penale” e, nel caso, individuare “possibili soggetti responsabili”.
Non è detto, però, che questi profili al termine delle indagine emergano. Ma a differenza di quanto avvenuto con un altro esposto, depositato alla Procura all’indomani dell’alluvione dai residenti di via Baioni e per il quale è stata richiesta l’archiviazione, in questo caso il pubblico ministero Giancarlo Mancusi ha istruito un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di reato di inondazione colposa e ha nominato un consulente tecnico per approfondire quanto avvenuto in via del Guerino quella notte.