FRANCESCO SARUBBI
Cronaca

Bancarotta e corruzione. Confiscati 4,5 milioni all’imprenditore Zanga

Il provvedimento sui beni che erano stati sottoposti a sequestro preventivo: quote sociali e 37 immobili, tra cui una location per eventi e la Locanda Armonia.

La Finanza ha eseguito gli accertamenti economico e finanziari su delega della Procura per requisire i patrioni illecitamente accumulati

La Finanza ha eseguito gli accertamenti economico e finanziari su delega della Procura per requisire i patrioni illecitamente accumulati

Le Fiamme gialle del nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza di Milano hanno confiscato beni immobili per un valore di circa 4 milioni e mezzo, tra cui disponibilità finanziarie e 37 unità immobiliari, compresa la Locanda Armonia di Trescore Balneario, nei confronti di Pierino Zanga, 71 anni, imprenditore residente a Chiuduno ma domiciliato a Bolgare, già condannato per reati di trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta, corruzione e per reati di natura tributaria. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Milano (la sezione autonoma misure di prevenzione) dopo gli accertamenti economico-patrimoniali eseguiti su delega della Procura. La confisca è arrivata dopo che il sequestro degli stessi beni è diventato definitivo.

Gli approfondimenti condotti dalle Fiamme gialle hanno consentito di rilevare una sensibile sproporzione tra i redditi dichiarati dall’imprenditore e il suo tenore di vita, connotato da un patrimonio dal valore assolutamente incompatibile rispetto alle proprie disponibilità lecite, accumulato negli anni grazie agli ingenti proventi derivanti dai gravi delitti commessi. Nel corso delle attività è stato inoltre rilevato come l’uomo avesse strumentalmente utilizzato diverse società per la commissione di reati fiscali, maturando così un forte indebitamento erariale. In particolare, sono stati sottoposti a confisca 37 unità immobiliari (un complesso immobiliare di pregio adibito a location per eventi, 6 appartamenti, 3 box auto, 2 magazzini/locali commerciali e 25 terreni) ubicate nelle provincie di Bergamo e Brescia, nonché la totalità delle quote sociali e il compendio aziendale di una società di persone con sede legale nella Bergamasca, per un valore complessivo stimato in oltre 4 milioni e mezzo di euro.

Le indagini svolte testimoniano la stretta sinergia tra l’autorità giudiziaria e la Finanza di Milano nel garantire l’integrità finanziaria ed economica del territorio di riferimento attraverso mirati accertamenti economico-patrimoniali e finanziari mirati a individuare e sottrarre a soggetti connotati da determinate forme di pericolosità sociale i patrimoni illecitamente accumulati. La confisca è stata eseguita a seguito di sentenza della Corte di Cassazione, con la quale sono stati rigettati i ricorsi presentati nell’interesse dell’imprenditore e dei terzi interessati.