
CENATE SOPRA (Bergamo) L’estate è il periodo peggiore per gli animali domestici, soprattutto cani e gatti, che spesso vengono abbandonati...
CENATE SOPRA (Bergamo)L’estate è il periodo peggiore per gli animali domestici, soprattutto cani e gatti, che spesso vengono abbandonati sul ciglio di una strada dai proprietari e vanno a riempire rifugi e cliniche veterinarie. Anche gli animali selvatici però hanno problemi in questa stagione dell’anno: vittime di disidratazione, investimenti stradali, uso di pesticidi o disorientati dalla progressiva riduzione degli habitat naturali.
Come dimostra la piccola volpe che si trascinava nell’erba di un campo tra Urago d’Oglio e Pontoglio, nel Bresciano, ed è stata salvata da un bergamasco di Pumenengo. L’animale aveva subìto un trauma alla parte inferiore della colonna vertebrale, soffriva e faceva fatica a muoversi.A notarla, mentre passava in auto, il cittadino bergamasco: "A un tratto ho visto tra l’erba di un campo un animale che si trascinava a fatica – racconta il soccorritore – Ho accostato e mi sono avvicinato. Con mio stupore ho visto che si trattava di una piccola volpe, spaventata e in pessime condizioni, che non riusciva più a muovere la parte posteriore del corpo". Senza esitare l’uomo ha preso l’animale con delicatezza e l’ha sistemato nel baule della macchina, dirigendosi verso la clinica veterinaria Bellometti di Pontoglio. Qui il medico di turno ha preso in carico l’animale, sistemandolo in un trasportino e attivando il protocollo previsto per gli animali selvatici in difficoltà.
La piccola volpe, una femmina di pochi mesi, è stata affidata alla Polizia provinciale. Dopo una prima stabilizzazione è stata trasferita all’oasi Wwf Valpredina, nel comune bergamasco di Cenate Sopra, dove riceverà le cure necessarie. L’oasi infatti da anni è un punto di riferimento per il recupero della fauna selvatica lombarda. I responsabili della struttura hanno preso in carico la piccola volpe con l’obiettivo di valutarne le condizioni e, se possibile, riabilitarla per una futura reintroduzione in natura.
Michele Andreucci