ROBERTA RAMPINI
Cosa Fare

"Sul filo di una storia", a Palazzo Moroni, celebra la seta: esposizioni, laboratori e installazioni per conoscere l’arte nobile

Da venerdì 10 a domenica 12 maggio torna a Palazzo Moroni, Bergamo. Il Bene del fai accoglie l'evento per la seconda volta

"Seta. Sul filo della storia", l'evento a Palazzo Moroni (Bergamo) si terrà da venerdì 10 a domenica 12 maggio

"Seta. Sul filo della storia", l'evento a Palazzo Moroni (Bergamo) si terrà da venerdì 10 a domenica 12 maggio

Bergamo, 7 maggio 2024 – Il più grande evento del territorio dedicato alla celebrazione dell'arte serica e di tutta la sua filiera produttiva, dalla coltivazione del gelso ai diversi utilizzi del tessuto, torna venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 maggio, nelle sale e nell'ortaglia di Palazzo Moroni, Bene del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano), nel cuore della Città Alta di Bergamo.

L'appuntamento "Seta. Sul filo di una storia" propone tre giornate di esposizioni, visite guidate, incontri con storici ed esperti di design del tessuto, installazioni tessili, laboratori tematici e un’eclettica mostra mercato per celebrare memoria e contemporaneità di un'arte nobile che fa parte della storia del Palazzo e della cultura del territorio.

La storia

Un filo di seta corre lungo la storia di Palazzo Moroni: la fortuna di questa famiglia, infatti, si fonda fin dal Cinquecento sulla manifattura tessile, a cui si aggiunge nel Seicento la coltivazione del gelso, che campeggia nel suo stemma e risuona nel suo cognome (morus in latino, murù in dialetto bergamasco) e che fiorisce nella sua ortaglia.

Un filo di seta attraversa anche le stanze del palazzo: si ritrova negli abiti dei personaggi dipinti nei capolavori di Giovanni Battista Moroni che sono qui conservati o nelle preziose tappezzerie che rivestono pareti e arredi. Un filo di seta, infine, lega Palazzo Moroni al territorio, perché la produzione della seta per secoli è stata centrale nell’economia bergamasca: l’evento sarà infatti un’occasione per ricordare una tradizione locale oggi perduta che appartiene al patrimonio culturale di questo territorio.

Gli appuntamenti di venerdì 10 maggio

Si comincia venerdì 10 maggio con una giornata di studi, organizzata con la collaborazione scientifica dell’Università degli Studi di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze, Nuova Accademia di Belle Arti, il Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale e l’azienda Taroni. Il convegno, si terrà nel Teatro Sant’Andrea in Città Alta e vedrà studiosi, divulgatori, esperti e professionisti del settore impegnati nel racconto della storia della lavorazione tessile e serica nel periodo tra il XIV e il XXI secolo, con approfondimenti sugli aspetti storici, economici, sociali, artistici e di costume legati alla cultura della seta a Palazzo Moroni e nel contesto lombardo. L’accesso al convegno è libero e gratuito.

Gli appuntamenti di sabato 11 e domenica 12

Sabato 11 e domenica 12 maggio dalle ore 10 alle 18 il cortile d’onore di Palazzo Moroni diventerà una vetrina dell'alto artigianato tessile italiano, alcune realtà artigiane esporranno e venderanno accessori, oggetti e manufatti tessili, oltre a offrire una dimostrazione concreta del proprio saper fare.

Sono previste visite guidate speciali alle sale ottocentesche della dimora da poco inaugurate: Sala Gialla, Sala Rosa, Sala Azzurra, Salottino Cinese e Sala Turca. Gli apparati tessili di queste stanze sono stati restaurati e hanno restituito agli ambienti il loro aspetto storico. Durante la visita sarà possibile conoscere le diverse tecniche di recupero oltre a particolari e dettagli sulle lavorazioni delle preziose sete antiche del Palazzo, dalle tende alle mantovane, dai tappeti ai baldacchini.

Un altro ciclo di visite speciali approfondirà invece i tessuti nella collezione d’arte: a partire dalle celebri tele di Giovanni Battista Moroni, come i ritratti di Gian Gerolamo Grumelli (Cavaliere in rosa) e di Isotta Brembati.

I laboratori dimostrativi

In programma anche una rassegna di laboratori dimostrativi – a cura del Museo del tessile Martinelli Ginetto di Leffe e dell’azienda agricola Mooroon di Gallarate - inviterà adulti e bambini a osservare con i propri occhi e apprendere in modo empirico come funziona il ciclo naturale della seta: dalla coltivazione dei gelsi all’allevamento dei bachi, dal dipanamento dei bozzoli, fino alla trattura del filo e alla tessitura su telai didattici, dove apprendere il segreto dell’intreccio di trama e ordito.

Nell’ambito del progetto Narrare lo sviluppo, tessere l’identità, condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sede di Brescia, le sarte di Taivè e la Caritas Ambrosiana condurranno, insieme ad alcuni studenti della Facoltà di Scienze della Formazione, un laboratorio tessile sul riutilizzo creativo della seta e di altri materiali altrimenti destinati allo scarto. Al workshop dimostrativo si aggiungerà il racconto dell’esperienza vissuta delle sarte, provenienti da 14 paesi di tutto il mondo (accesso libero).

Il ciclo di laboratori e la tessitura

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze verrà proposto invece un ciclo di laboratori tematici dedicati alla tintura naturale e alla tessitura sul telaio: si potranno scoprire diverse tecniche come quella dell’intreccio a lacci, usata in passato per la creazione di cordoni o la tessitura a tavolette.

Ci si potrà cimentare con la tessitura base su telaio a cornice, imparando a tessere braccialetti dalle fantasiose trame geometriche con filati di origine naturale, come cotone, canapa, ortica e bambù. Si potrà sperimentare la tessitura con le dita, antica tecnica dei Nativi Americani finalizzata a realizzare fasce decorative e cinture. Si potrà inoltre partecipare a un laboratorio di tintura naturale, sperimentando alcune semplici tecniche con il colore estratto dalle radici della pianta tintoria della robbia. 

Una collaborazione tra Fai e Naba, Nuova Accademia di Belle Arti ha coinvolto gli studenti dell’Area Fashion Design in un lavoro di ricerca stilistica e studio storico delle ambientazioni del palazzo, delle sue tappezzerie e degli arredi tessili, che ha ispirato la creazione e l’esposizione di una collezione di artefatti tessili, NABA Textile Room. 

Il piano nobile ospiterà Dialoghi in seta: dieci frammenti di sete antiche selezionati dalle collezioni d’archivio della Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze. Inoltre, la sala da ballo di Palazzo Moroni sarà il palcoscenico di Abiti in scena, un’esposizione di esclusive creazioni haute couture firmate Dolce&Gabbana, allestite secondo un criterio narrativo che ne celebra non solo lo stile e la magnificenza, ma anche l’eccellenza della manifattura artigianale e la sapienza di sarti, ricamatori, tessitori che si cela dietro la loro confezione. L’esposizione è a cura di Dolce&Gabbana.

La nascita del concetto made in Italy

Sabato 11 maggio alle ore 17 si terrà inoltre un incontro di presentazione del volume edito da Marsilio Il Design del tessuto italiano. Dal Déco al Contemporaneo, a cura di Massimo Zanella e Vittorio Linfante, il libro ripercorre la storia della nascita del concetto di made in Italy, che ha concorso al ruolo di primo piano dell’Italia nel panorama della moda e del design internazionali.

L’installazione immersiva

Infine, grazie al contributo di Taroni, un’installazione scenografica immersiva vestirà di seta il porticato d’ingresso del palazzo e farà da cornice alle attività nelle sale interne e nella corte. Il progetto prevede l’allestimento di cangianti e voluminosi drappi di seta, le cui  sfumature di colore sono ispirate agli abiti ritratti nei capolavori della collezione d’arte del Palazzo. Grazie alla collaborazione con l’Ens – Ente Nazionale Sordi sezione di Bergamo, saranno disponibili visite in Lingua dei Segni.

Inoltre, verrà inaugurato un percorso inedito, che consisterà in una visita guidata tattile: con l’ausilio di supporti tattili e un accompagnamento guidato, il pubblico potrà vivere una suggestiva esperienza sensoriale e scoprire attraverso il tatto la matericità, la morbidezza e la raffinatezza delle sete del Palazzo, da quelle che ornano le tappezzerie, ai rivestimenti tessili degli arredi.