Ballottaggio Milano, Parisi: "Perso per una manciata di voti, ma ci sarò sempre"

Il candidato del centrodestra è statos confitoo dal candidato del centrosinistra Giuseppe Sala

Stefano Parisi

Stefano Parisi

Milano, 19 giugno 2016 - Milano ha il suo nuovo sindaco: dopo un testa a testa tra Giuseppe Sala e Stefano Parisi, a trionfare è il candidato del centrosinistra. Il candidato del centrodestra, entrando nella sala dove e' stato allestito il suo comitato elettorale all'hotel Mariott di Milano, è stato accolto da applausi che lui stesso non e' riuscito a fermare, tanto da ironizzare dicendo: "Carissimi, capisco il vostro entusiasmo, ma abbiamo perso". Parisi, dopo aver ammesso la sconfitta, ha aggiunto che certo c'è del rammarico perche' per "una manciata di voti non abbiamo vinto, ma abbiamo fatto un ottimo lavoro". Parisi, poi, ha sottolineato che rimane il "dispiacere che la meta' dei milanesi non ha votato e Sala deve tenere conto di questo dato". Parisi ha rassicurato i suoi dicendo che da qui "partirà un progetto nuovo. Abbiamo tanto lavoro politico da fare a Milano e noi cambieremo profondamente la politica in Italia". Parisi, infine, ha assicurato che "ci sarà sempre, io ci saro'", e che sarà presente in consiglio comunale di Milano, "non faremo ostruzionismo, ma una opposizione costruttiva per il futuro di Milano". 

Stefano ParisiSALVINI - "Mi fa male per Milano, auguri al nuovo sindaco". Così Matteo Salvini che  lamenta che l'astensionismo ha colpito soprattutto il centrodestra: "Mezzo milione di persone non sono andate a votare". "Chi sbaglia paga, da domani ci mettiamo a lavorare", dice riferendosi in particolar modo a Varese. "Sabato ci ritroviamo a Parma come centrodestra", ha affermatoil leader del Carroccio che poi rimarca come al fianco di Parisi ci siano stati Passera, Alfano, Albertini che "con la Lega non c'entrano niente". "Io ho detto che piuttosto che votare i candidati di Renzi avrei scelto candidati dei Cinque stelle. Sono testardo, non ho chiesto nulla in cambio", ha aggiunto Salvini. E ancora:  "Ci avevano detto che era necessario avere un candidato moderato, che rassicurasse ma abbiamo visto che nelle periferie non c'è stata motivazione". Rispondendo poi a chi gli chiedeva se si potesse immaginare un ruolo per Parisi come leader del centrodestra, Salvini ha replicato: "Già basta aver perso, mi sembra sufficiente".

ALBERTINI - "Questa sconfitta ha come causa il fatto che nel catalogo delle offerte la lista civica di Parisi, diversa dai partiti, sia stata oscurata e non adeguatamente spinta": così l'ex sindaco Gabriele Albertini per primo ha ammesso la sconfitta di Stefano Parisi. A febbraio era stato lui il primo a svelare che Parisi era candidato "con gioia quella, con dispiacere questa".   Secondo Albertini, che ha guidato la lista civica di Parisi, il fatto che non sia stata né appoggiata né finanziata adeguatamente ha fatto perdere 3 o 4 punti percentuali, cioè quanto avrebbe permesso, a suo dire, a Parisi di vincere. "Alla fine - ha detto - abbiamo perso per una entità trascurabile, il gigante addormentato non si è svegliato. Non c'è stato il voto di opinione". Insomma l'opinione dell'ex sindaco è opposta a quella di Ignazio La Russa: secondo lui infatti non ce stato abbastanza centro mentre per l'ex ministro ce ne è stato forse troppo. 

Stefano ParisiGELMINI -  "Questo è un modello che funziona, nel senso che l'unità del centrodestra, una Forza Italia al 20% e un candidato moderato è la ricetta del futuro. Adesso attendiamo di capire esattamente il testa a testa come si conclude. Sicuramente, Stefano Parisi ha fatto una grande campagna elettorale ma anche i partiti si sono molto impegnati e adesso vediamo fra un po' i risultati". Lo ha detto la coordinatrice regionale di Forza Italia e capolista degli azzurri a Milano, Mariastella Gelmini, nel comitato elettorale del candidato di centrodestra, Stefano Parisi, al Marriott Hotel di Milano.

LA RUSSA -  "Io vorrei che vincessimo per dire che il modello Milano funziona. Meglio il centrodestra unito che diviso ma bisogna vedere anche il progetto. Noi abbiamo seguito la strategia di virata verso il centro: se vinciamo e' quella giusta, se perdiamo va rivista". Lo ha detto Ignazio La Russa, all'Hotel Marriott, commentando le parole di Mariastella Gelmini. "Qui c'e' stata una strategia scelta a tavolino. Per carita', l'abbiamo seguita, ma se non vinciamo va rivista".

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