Terremoto, Renzi al Politecnico: "Studenti, avete responsabilità della prevenzione"/ FOTO

Il premier sul piano prevenzione terremoti: "Per decenni l'Italia non ha pensato al futuro, siamo bravissimi nelle emergenze, ma ora è necessario un piano che metta in sicurezza il Paese"

Matteo Renzi e Giovanni Azzone

Matteo Renzi e Giovanni Azzone

Milano, 3 novembre 2016 - Matteo Renzi a Milano, una trasferta nel pieno dell'emergenza terremoto in Italia. Tappa clou al Politecnico, dove è arrivato verso le 9.30, per parlare del progetto Casa Italia, il piano nazionale di lungo termine per la prevenzione contro i terremoti allo studio del Governo, che sarà poi presentato ufficialmente lunedì a Palazzo Chigi. Ad attenderlo il prefetto Alessandro Marangoni e il rettore Giovanni Azzone al quale il 2 settembre scorso il premier chiese - e lui accettò- di diventare project manager del progetto. Nell'aula magna del Politecnico un centinaio di persone, tra rappresentanti degli studenti in senato accademico e consiglio di amministrazione e dottorandi. Poi, verso le 11, si è spostato a Cambiago, per visitare la storica azienda di biciclette Colnago (FOTO) e più tardi nel Varesotto per un giro in altri stabilimenti. Prima tappa all'azienda IIllva di Saronno (FOTO) e subito dopo all'azienda TCI sempre a  Saronno (FOTO), a seguire si è spostato all'azienda Yamamay di Gallarate (FOTO). Alle 16.30 Renzi è intervenuto all'iniziativa 'Omnia vincit Amor': da Mantova capitale della cultura per l'Europa delle città. Poi, si sposterà in Veneto, dove alle 18.30 ci sarà l'Omaggio alla camera ardente di Tina Anselmi (Castelfranco Veneto - TV) e alle 21 l'intervento a una iniziativa pubblica a Padova (Padiglione 7 - Fiera di Padova).

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"RESPONSABILITA' DELLA PREVENZIONE" - "Con Casa Italia - ha  spiegato Renzi - vogliamo fare sintesi, mettere insieme i dati. Casa Italia serve a questo. Un luogo tecnico al servizio della politica. Non è accaduto così in passato. Abbiamo avuto tre terremoti. E la reazione non è stata questa. Bisogna intervenire sul dissesto idrogeologico". Si chiama Casa Italia - ha detto - perché deve riguardare tutti". "Vogliamo essere bravi nella prevenzione anche se occorreranno anni - ha aggiunto-. Se riusciamo a prevenire possiamo fare dei passi avanti anche se il rischio zero non esiste". Renzi si é poi rivolto agli studenti presenti: "Voi avete una responsabilità sociale  - ha continuato-, perché l'ingegneria è strumento che previene e l'architettura è elemento di ricucitura urbana". E ha sollecitato: "Noi non mettiamo bocca nel merito: parlino quelli competenti. Quello che e' certo e' che il terremoto ha distrutto alcuni comuni e 300 vite ma accanto a questa terribile sciagura potrebbe essercene un'altra: l'Italia che non si rialza. Io faccio un appello. Far ripartire quelle popolazioni è fondamentale ma avverrà se gli studenti, i dottorandi, i docenti assumono la consapevolezza che il governo chiede loro un aiuto: fatevi sotto, fatevi sentire, fate che questi temi non siano lasciati solo ai politici". 

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RENZI E L'INCONTRO CON LA STUDENTESSA - C'era anche una studentessa di ingegneria biomedica originaria di Arquata del Tronto, uno dei comuni colpiti dal sisma, all'incontro con il premier Matteo Renzi al Politecnico di Milano. Monica Piergiovanni, questo il nome della studentessa, è intervenuta per sottolineare l'importanza di riportare il turismo nei borghi storici colpiti dal sisma, perché sono "l'anima dell'Italia". Al termine dell'incontro il premier si è fermato pochi minuti a parlare con lei del progetto che sta portando avanti con un'associazione del posto, 'Arquata Potest'. "Vogliamo ricostruire la sede della nostra associazione - ha spiegato al premier - che si occupa di organizzare eventi culturali coinvolgendo anche i turisti". Il presidente del Consiglio ha salutato la studentessa con un abbraccio e le ha augurato "in bocca al lupo".

"FONDI PER POST EXPO CI SONO" - Per il post Expo "non vi preoccupate, i fondi ci sono", ha ribadito Renzi, lasciando il Politecnico di Milano, dopo l’incontro con i dottorandi dell’ateneo. In particolare, serviranno 9 milioni di euro per la liquidazione di Expo Spa e altri 8 milioni per trasferire nelle aree di Rho Pero le facoltà scientifiche della Statale di Milano. A distanza, il sindaco Beppe Sala: "Vedo con piacere che c'è proficua unità d'intenti. Non ho mai dubitato che avremmo trovato una soluzione efficace: Milano deve avere le risorse per svolgere quel ruolo di guida del Paese che le è riconosciuto".

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