Incidente a Vighizzolo di Cantù, morta bimba di un anno: il giallo delle responsabilità

Conducente positivo all’acoltest ma la Y era senza seggiolino

L’auto sulla quale viaggiava la piccola Aurora (Cusa)

L’auto sulla quale viaggiava la piccola Aurora (Cusa)

Cantù (Como), 4 aprile 2017 - La Lancia Y in marcia lungo via Italia, la Skoda Fabia in arrivo dalla parte opposta, pronta a svoltare verso via Rossini. Alle 23.50 di martedì notte, le due auto si sono scontrate, in un impatto frontale fortissimo. Le parti anteriori si sono praticamente dilaniate, ma in questo urto, che nessuno dei due conducenti è riuscito a evitare, ha perso la vita una bimba di soli sedici mesi, che viaggiava senza essere legata al seggiolino di sicurezza: sbalzata all’interno dell’abitacolo e andata immediatamente in arresto cardiaco. Aurora Sigi è stata soccorsa dal medico del 118 nel giro di pochi minuti, ma era ormai troppo tardi.

Nei rilievi svolti dai carabinieri di Cantù nelle ore successive, è emersa una prima responsabilità a carico del conducente della Skoda, F.P., operaio di 34 anni di Cantù: durante la manovra di svolta, non avrebbe dato la precedenza alla Y10 che arrivava verso di lui. Ma soprattutto l’alcotest a cui è stato sottoposto in ospedale, ha dato un esito positivo, superiore al limite consentito per legge. È stato arrestato, con l’accusa di omicidio stradale colposo, aggravato dalla guida in stato di ebbrezza.

Le esigenze cautelari saranno valutate dal gip di Como, che lo interrogherà entro le prossime 48 ore. Tuttavia i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore di Como Antonio Nalesso, stanno lavorando per chiarire una quantità di ulteriori aspetti, che potrebbero avere altre ricadute sulle responsabilità delle persone coinvolte in questo tragico incidente. Innanzi tutto la dinamica dello scontro, deve essere ulteriormente valutata: ricostruita la velocità di entrambi i veicoli, così come la traiettoria della Skoda e della Lancia al momento dell’impatto. Sono inoltre al vaglio tutti gli aspetti relativi alle eventuali responsabilità del padre, a partire dall’assenza del seggiolino, fino al fatto che quella Lancia Y era senza revisione.