
Un gruppo di ragazzi
Busto Arsizio (Varese) – Approvata all’unanimità in consiglio comunale la delibera che istituisce la figura del Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: l’amministrazione comunale dà così attuazione all’impegno espresso in aprile quando, dopo alcuni allarmanti episodi di disagio e violenza giovanile, fu avviato il confronto sul delicato tema tra Comune, scuole e associazioni, seguito dalla definizione di un progetto per prevenire e contrastare il fenomeno. L’altra sera l’approvazione del Regolamento. Il Garante sarà nominato dal sindaco, che lo individuerà “fra persone d’indiscusso prestigio e di notoria fama nel campo delle scienze giuridiche, psicologiche e/o sociali o pedagogiche, ovvero delle attività sociali, educative, psicosociali nei servizi pubblici o del privato sociale”.

L’incarico sarà per cinque anni. Il Garante, figura di massima tutela per i minori, agisce - si legge nell’atto - “come un punto di riferimento per i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie, con l’obiettivo di dare a ogni minorenne, indipendentemente dal contesto in cui vive, l’opportunità di crescere in modo sano, sicuro e dignitoso”. Tra i compiti indicati, “promuovere azioni volte a incrementare la concreta conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nella città di Busto Arsizio, promuovere la partecipazione e l’ascolto di bambini e adolescenti a livello individuale e collettivo in qualsiasi ambito vengano prese decisioni che li riguardino direttamente o indirettamente, ascoltare, dove ritenuto opportuno anche direttamente, i bambini e gli adolescenti che chiedano di conoscerlo e di parlargli, in presenza di un adulto di riferimento, adoperandosi perché le loro esigenze, se ritenute legittime, vengano prese in considerazione come da loro richiesto e portate alle Autorità che potranno esaminarle”. Il Garante inoltre segnalerà presunte violazioni dei diritti e le discriminazioni.
Ha spiegato l’assessore all’Inclusione Paola Reguzzoni (nella foto): “Il garante avrà l’obiettivo primario di assicurare che in ogni passaggio, progettualità, intervento, oltre alla famiglia e alla tutela legale ci sia sempre al centro l’interesse del minore”. Prosegue intanto il progetto Affi-DARSI: cresce il numero di famiglie disponibili all’affido temporaneo a sostegno di minori e nuclei in difficoltà.