
Il conduttore radio Giuseppe Cruciani
Varese, 31 marzo 2018 - Giuseppe Cruciani indagato con l’accusa di diffamazione a Varese. Il celebre conduttore de La Zanzara, trasmissione radiofonica in onda su Radio24, in un lungo monologo ha definito più volte “c...” (otto volte in tutto nell’arco di pochi minuti) un pediatra residente in provincia di Varese. Il quale ha sporto querela. Il fatto è avvenuto il 17 gennaio 2017. Nell’occasione Cruciani ha letto un articolo relativo a una ricerca scientifica condotta su mandato della commissione europea dal pediatra varesino.
Curiosamente l’articolo reca la firma dell’avvocato che oggi patrocina la presunta vittima della diffamazione: legale e giornalista, insomma. La ricerca, pubblicata da una rivista scientifica riconosciuta da tutta la comunità medica, asserisce che i bambini che hanno subito la perdita parentale, quindi hanno perso i genitori, oppure vivono la separazione tra i genitori o situazioni di forte disaccordo tra madre e padre subiscono uno stress psicologico tale da poter influire sulle loro condizioni psicofisiche. Sempre secondo quanto asserito dai risultati della ricerca (che cita altri studi considerati autorevoli condotti nell’arco di 30 anni) questi bambini sarebbero maggiormente esposti a problematiche comportamentali, propensione a sviluppare dipendenze e a patologie che comprenderebbero anche il cancro. L’articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2017 e Cruciani lo ha letto montando, a quanto pare, su tutte le furie.
Nella stessa giornata durante la trasmissione il conduttore ha commentato il pezzo rivolgendosi al medico con appellativi definiti ingiuriosi: “Ma vi rendete conto di cosa dice questo c... – ha detto in diretta Cruciani (la trascrizione della registrazione è agli atti letteralmente) – quindi io, che da poco mi sono separato, esporrei mio figlio al rischio di ammalarsi di cancro? Ma vi rendete conto?”. Durante la trasmissione non vi è stato contraddittorio: il medico non è stato chiamato telefonicamente durante la diretta, così che potesse controbattere, ma soltanto dopo. A collegamento concluso. Secondo il difensore di Cruciani si tratterebbe di “satira”. Secondo la procura la satira non consentirebbe in ogni caso licenza di insultare. La difesa del conduttore radiofonico potrebbe avanzare una proposta risarcitoria al medico al fine di veder ritirata la querela.
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