REDAZIONE VARESE

In Vespa da Babbo Natale: Alessandro Pozzi ha portato le lettere dei bimbi in Lapponia

Da Germignaga a Rovaniemi, a bordo di una Vespa classe 1959. Obiettivo: portare a Babbo Natale le letterine scritte dai piccoli pazienti degli ospedali varesini e raccogliere i fondi per il nosocomio del bambino

Alessandro Pozzi con un gruppo di harleisti incontrati in viaggio

Varese, 17 agosto 2017 - Da Germignaga, sulle rive del lago Maggiore, a Rovaniemi, in Lapponia, a bordo di una Vespa classe 1959. Obiettivo: portare a Babbo Natale - residente proprio nella città finlandese - le letterine scritte dai piccoli pazienti degli ospedali varesini e raccogliere i fondi per il “neonato” nosocomio del bambino. L’impresa è stata portata a termine a Ferragosto da Alessandro Pozzi, partito una decina di giorni fa da Varese per un itinerario di quasi tremilacinquecento chilometri, ribattezzato “Il viaggio del sorriso”. Nel corso della sua avventura lo scooterista varesino, 35 anni, ha superato una serie di vicissitudini tecniche e meccaniche e incontrato decine di compagni di viaggio.

Con loro, a partire dalle decine di motociclisti che l’hanno scortato fino al confine svizzero, ha condiviso pezzi di strada e ricevuto incoraggiamenti e contributi per centrare il suo obiettivo solidale finale. A Ferragosto, infine, l’incontro con Babbo Natale. L’emozionante momento della consegna delle letterine scritte dai bambini, così come il resto del viaggio, sono stati immortalati su una pagina Facebook, concepita come diario dell’incredibile “cavalcata”. Dopo il faccia a faccia con Santa Claus, Alessandro è stato ricevuto da Esko Lovotnen, al quale ha consegnato un piccolo regalo preparato dai ragazzini dell’ospedale Del Ponte, una loro foto ricordo incorniciata in cui posano con un cartellone di saluto abbellito da cuoricini e fiorellini.

"La mia emozione all’arrivo a Rovaniemi è stata tremenda - ha detto il vespista varesino appena oltrepassato il cartello d’ingresso in città - Non pensavo che ce l’avrei fatta. Non mi sono nemmeno tolto il casco e mi tremano le mani da quante vibrazioni fa questa Vespa, ma penso di essere l’uomo più felice di questa terra perché sono riuscito a centrare l’obiettivo che mi ero prefissato". Il viaggio a bordo di uno scooter nato come sidecar a cui, proprio per affrontare il percorso Italia-Finlandia, è stato rimosso il carrozzino, non è stata tutta rose e fiori. "A 450 chilometri dalla meta - ricorda Alessandro - ho viaggiato con la compagnia di un vento tremendo che, a un certo punto, con una folata mi ha spostato di tre metri e rotto lo specchietto".

Non solo. "In Svezia ho avuto una giornata molto difficile - spiega ancora l’appassionato di due ruote - Sono riuscito a percorrere solo 350 chilometri. Si è rotto il filo del cambio e ho dovuto cambiare una gomma. Poi, a Stoccolma, mi hanno fatto un tagliando completo in sole tre ore. Per i bambini, mi hanno detto i meccanici, avrebbero fatto questo e altro". Fra i compagni di viaggio da non dimenticare, rammenta ancora lo scooterista, "un gruppo di harleisti che a Sundsvall, in Svezia, mi ha detto che ero pazzo a girare con uno scooter così arrugginito. Poi ho spiegato loro la motivazione del viaggio e mi hanno offerto 50 euro per il Ponte del Sorriso". Ora Alessandro è atteso dal ritorno a Varese, dove sarà festeggiato da amici e vespisti.