Varese, rilasciati i 27 ultrà del Napoli: vendetta, scontri e fuga in contromano. Cosa è successo

La Questura sta identificando gli altri 100 tifosi coinvolti nella spedizione punitiva contro i varesini motivata non solo dall’aggressione del 4 maggio in città durante la festa scudetto

Il grupp Fedayn del Napoli

Il grupp Fedayn del Napoli

Sono stati rilasciati e stanno tornando a Napoli i 27 tifosi partenopei appartenenti ai gruppi ultras Fedayn e Secco Vive fermati ieri dalla Polizia di Stato a Varese dove, secondo quanto si è appreso, intendevano replicare ai fatti accaduti il 4 maggio scorso durante i festeggiamenti a Varese per lo scudetto del Napoli. In quell'occasione alcuni tifosi partenopei vennero aggrediti, minacciati e insultati da ultras varesini. Una spedizione punitiva, dunque, che si spiega anche con il gemellaggio tra la curva del Varese e quella dell’Inter che organizzò il tragico agguato ai napoletani del 26 dicembre 2018 quando morì, investito da un furgone, il capo ultrà varesino Daniele Belardinelli. Per omicidio stradale è stato poi condannato il napoletano Fabio Manduca.

Le indagini della Digos di Varese mirano ora a identificare gli oltre 100 (forse 150) tifosi, giunti a bordo di 30 mezzi – provenienti da Monza dove giocava la squadra di Spalletti – che ieri si sono resi protagonisti di uno scontro con la Polizia di Stato. Gli agenti sono riusciti a fermare il corteo ultras nei pressi dello svincolo autostradale SS707. 

Dopo i tafferugli i tifosi si sono allontanati procedendo contromano a bordo dei loro veicoli, sfiorando l'investimento di un poliziotto ma sono stati intercettati dopo pochi chilometri dalle Volanti della Ps e condotti in Questura a Varese. Per i 27 ultras napoletani è stata avviata l'istruttoria per il Daspo.