Stavano arrivando a Varese a bordo di una dozzina di veicoli presi a noleggio e di auto private. Ma gli ultrà del Napoli sono stati fermati alle porte della città, in viale Europa, da carabinieri e polizia di Stato. È accaduto ieri pomeriggio, mentre la squadra neocampione d’Italia era impegnata nella partita di campionato a Monza. Numerosi appartenenti a gruppi organizzati di tifosi erano arrivati a Monza per la sfida con la squadra di casa, ma non sono potuti entrare allo stadio. Da qui la decisione per una parte di loro di effettuare una trasferta a Varese.
Non una gita turistica per ammirare le bellezze della Città Giardino ma, questo il sospetto, a motivare la deviazione verso Varese l’intenzione di compiere un non meglio specificato gesto dimostrativo in risposta a quanto successo la sera del 4 maggio in città.
Gli ultrà napoletani sarebbero dunque arrivati a Varese con l’intenzione di vendicare l’aggressione a due tifosi azzurri avvenuta in piazza Repubblica quando erano esplosi a Napoli e in molte città italiane i festeggiamenti per lo scudetto, tornato dopo 33 anni all’ombra del Vesuvio. Nei giorni scorsi c’erano stati segnali che hanno fatto alzare il livello di attenzione in quanto pare che alcuni ultrà del Varese avessero manifestato l’intenzione di scontrarsi a Monza con i napoletani.
Invece ieri pomeriggio a mettersi in movimento verso Varese il folto gruppo di ultrà del Napoli, con furgoni e macchine private, tempestivamente bloccati dalle forze dell’ordine e dunque costretti al dietrofront. Una trentina di loro sono stati accompagnati in Questura per essere identificati. L’intervento tempestivo di polizia di Stato e carabinieri ha evitato il rischio di uno scontro. Proseguono intanto le indagini della Digos di Varese su quanto accaduto la sera del 4 maggio in piazza Repubblica.