“Uno choc la morte del primo medico, Roberto Stella. Per il Covid abbiamo perso 383 colleghi”

Il ricordo commosso di Filippo Anelli, presidente Fnomceo: “Non dimenticheremo quel senso di paura e solitudine di fronte al virus. Il vaccino ci ha tirati fuori dalla pandemia”

Roberto Stella

Roberto Stella

Uno dei momenti più drammatici della pandemia "è stato l'11 marzo del 2020 da quando c'è stata la prima vittima tra i medici, Roberto Stella, di Varese. Da allora il nostro portale è listato a lutto e oggi anche le bandiere della nostra sede sono abbassate a mezz'asta. Sono stati 383 i colleghi morti per il Covid, un doloroso macigno". Questo il toccante ricordo di Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), in occasione della quarta  Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime della pandemia da coronavirus, che si svolge il 18 marzo, giorno della drammatica sfilata di mezzi militari carichi di bare di vittime del Covid a Bergamo.

Tra il personale sanitario – ricorda Anelli – in quel terribile marzo 2020 prevalevano i sentimenti di “paura e solitudine", di fronte a una virus sconosciuto che mieteva vittime. E "ricordo con grande apprensione il fatto che non riuscivamo a dare una risposta ai colleghi che chiedevano la protezione". La solitudine di quel periodo "è un altro elemento che ricordo con sofferenza. Le misure che erano indispensabili e necessarie sono state anche tanto difficili. L'isolamento all'interno degli ospedali e delle Rsa, che hanno portato ad avere una gestione quasi innaturale per i medici, dove il conforto dei parenti, ma soprattutto il contatto diretto con i professionisti, rappresenta ancora oggi l'essenza della professione medica".

Ma c'è anche il sentimento positivo, il sollievo di avercela fatta. "Non dimentico nemmeno - conclude Anelli - che fino a gennaio 2021, senza i vaccini, avevamo una media di 40-50 medici che morivano ogni mese. Dopo che abbiamo iniziato a fare i vaccini, già ad aprile, la mortalità si è sostanzialmente azzerata. Quindi abbiamo sperimentato direttamente sulla nostra pelle l'efficacia di un presidio come il vaccino che ci ha tirati fuori dalla pandemia e ci ha dato la speranza di poter ritornare a una vita normale, come è avvenuto".