GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Una donna “custode” del gorgonzola. Gelmini entra nel Consorzio Tutela

Prima volta nella storia. L’imprenditrice di Besate con il fratello Marco gestisce il caseificio di famiglia "Vigiliamo sul rispetto del disciplinare. Oggi arriviamo in 90% Paesi, ci faremo conocere di più".

Una donna “custode” del gorgonzola. Gelmini entra nel Consorzio Tutela

Una donna “custode” del gorgonzola. Gelmini entra nel Consorzio Tutela

Chiara Gelmini, che dal 2011 è alla guida dello storico caseificio Gelmini assieme al fratello Marco, è la prima donna ad essere nominata ai vertici del Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola Dop. "Questo non è prettamente un lavoro per donne, visto i pesi delle forme di gorgonzola che bisogna ribaltare nelle celle ogni giorno, ma nella nostra azienda la presenza delle donne è sempre stata importante, ad iniziare dalla mia bisnonna". Il Consorzio, con sede a Novara, annovera 38 soci. "Essendo una Dop – spiega Gelmini – raggruppiamo solo due Regioni, dieci province lombarde e cinque piemontesi più la parte di Casale Monferrato. Gli obblighi sono quelli dell’uso del latte raccolto in zona, lavorazione e confezionamento nello stesso territorio".

Nonostante la produzione del gorgonzola sia tipicamente lombarda la sede del Consorzio è a Novara. "Perché lì, per decenni – spiega Gelmini – venivano portate tutte le forme prodotte per essere stagionate nei magazzini che la banca Cariplo affittava ai produttori. Magazzini dove ci passava anche la ferrovia, per la spedizione delle forme prodotte in Italia e all’estero. Poi, per ragioni anche sanitarie, ogni azienda ha creato la sua struttura per la stagionatura".

Il Consorzio ha come scopo primario la tutela della Dop. "Quello che noi facciamo è la verifica del rispetto delle norme del disciplinare di produzione. Con i nostri verificatori ma anche attraverso un ente terzo nominato dal Ministero. Per evitare frodi vigiliamo sui produttori ma anche su tutto ciò che viene commercializzato come similare al gorgonzola". "Ma l’impegno maggiore è per noi quello pubblicitario, far conoscere il gorgonzola nel Mondo. All’export è destinato il 40% delle nostra produzione. Arriviamo in 90 Paesi".

Anche l’industria del gorgonzola sta vivendo anni di cambiamento quasi epocali. "Nel Consorzio sino a qualche anno fa c’erano solo due grandi aziende la Galbani, azienda multinazionale, e la Igor di Novara. Negli ultimi anni, a seguito delle varie crisi, diverse aziende hanno chiuso o venduto i loro marchi. C’è stato quindi l’ingresso nel Consorzio delle cooperative, che prima non c’erano mai state, come Granarolo e Latteria Soresina, che hanno logiche produttive differenti dalle nostre aziende mono produttive".

Altra questione: il latte. "Dal 2022, con l’inizio della guerra in Ucraina, il prezzo è schizzato a 60 centesimi al litro anche per le difficoltà che hanno avuto agricoltori a trovare il mangime e per i costi dell’elettricità. Alcuni produttori hanno anche chiuso. Adesso il prezzo è sceso, ma non di tanto, sui 52 centesimi al litro".