Tradate: lite per la piazzola al Parco Pineta, prostituta ferita con un colpo di pistola

La donna, una nigeriana residente nel Comasco, avrebbe bisticciato con un gruppo di spacciatori nordafricani. Uno di loro – questo il suo racconto – le avrebbe sparato

Tradate, 9 aprile 2024 – Hanno litigato per la piazzola nel bosco. Quella in cui passano i clienti di tutti: degli spacciatori nordafricani per ritirare le dosi di droga, e di una prostituta nigeriana che saltuariamente lavora nella zona di Tradate (Varese). Nessuno voleva cedere il posto, dove le due attività erano incompatibili.

Indagano i carabinieri (Archivio)
Indagano i carabinieri (Archivio)

Ad avere la peggio, domenica pomeriggio verso le 15.30, è stata la donna, una nigeriana di 38 anni residente a Bregnano (Como), raggiunta all’addome da un colpo di pistola esploso da uno degli spacciatori. Il ferimento è avvenuto al culmine di una lite tra la prostituta e i nordafricani, proprio per l’utilizzo di quell’angolo a ridosso del bosco, in via per Appiano Gentile a Tradate. Gli aggressori sono subito fuggiti, e la donna, sanguinante, è stata soccorsa da alcuni automobilisti di passaggio, che si sono fermati, e l’hanno trasportata all’ospedale di Tradate senza attendere l’arrivo dell’ambulanza.

In brevissimo tempo, è stata presa in carico dai medici, che l’hanno operata per rimuovere il proiettile. La trentottenne è ora ricoverata con prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. Nel frattempo, sentita dai carabinieri di Tradate, ha raccontato cosa era accaduto, spiegato i motivi della lite e indicato chi l’aveva aggredita. Magrebini che popolano quelle stesse zone boschive in cui lei voleva lavorare saltuariamente e che, come lei, avevano messo gli occhi su quel punto di transito.

Le indagini ora procedono per tentato omicidio, alla ricerca degli aggressori, che molto probabilmente sono ancora in zona. Si tratterà ora di individuarli, passaggio non facilissimo, e procedere al loro riconoscimento. Ma questa aggressione, conferma il livello di aggressività, e la disponibilità di armi degli spacciatori che si sono accaparrati le diverse porzioni di aree boschive.