Senzatetto all’aeroporto, una bozza di intesa

A Malpensa, l'aeroporto internazionale vede la presenza di senza fissa dimora, causando problemi di sicurezza. Un protocollo d'intesa è in fase di definizione per affrontare la questione e reinserirli nella società.

Senzatetto all’aeroporto, una bozza di intesa

Senzatetto all’aeroporto, una bozza di intesa

Dal grande aeroporto di Malpensa si decolla per ogni parte del mondo, una "città dell’aria" in cui ogni giorno si muovono tra passeggeri e lavoratori decine di migliaia di persone. Ma l’aerostazione è anche il tetto, il rifugio per decine di senza fissa dimora, un numero di presenze che varia, un centinaio durante la stagione invernale, una trentina nella bella stagione. Presenze che in alcuni casi hanno creato problemi per comportamenti aggressivi nei confronti di chi lavora in aeroporto, in particolare il personale delle pulizie.

A sollevare la questione il sindacato Adl che lo scorso anno denunciò l’aggressione da parte di clochard ad alcuni lavoratori sollecitando interventi per la sicurezza. Un primo segnale di attenzione al problema è arrivato nel mese di luglio dello scorso anno con il tavolo convocato a Villa Recalcati a Varese dal Prefetto Salvatore Pasquariello, una riunione sul tema della presenza di persone senza fissa dimora presso l’aeroporto di Malpensa e sulle relative iniziative per accompagnare il completamento della loro "presa in carico" da parte di enti, uffici e associazioni. Al termine è stato costituito un gruppo di lavoro ristretto con l’obiettivo di definire un progetto per l’assistenza e il possibile reinserimento nel tessuto sociale delle persone senza fissa dimora, e per l’eliminazione dei problemi di degrado dell’ambiente aeroportuale e di sensazione di insicurezza da parte del personale e dei viaggiatori. Il 28 febbraio, nella sede della provincia, a Varese, si è tenuto un nuovo incontro promosso dal Prefetto nel quale è stata discussa la bozza del protocollo d’intesa per affrontare in modo congiunto da istituzioni, comuni, aziende ospedaliere, Regione, enti aeroportuali e associazioni i problemi legati ai fenomeni dell’abusivismo, accattonaggio molesto e della presenza di senza fissa dimora in aeroporto.

Il documento che dovrà essere successivamente sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti, definisce le strategie per affrontare il problema. Nella discussione è emersa la volontà di trovare per i senza tetto "residenti" in aeroporto un punto di assistenza per essere reinseriti in società e nello stesso tempo isolare quelli che creano problemi ai lavoratori che in alcune situazioni di fronte a comportamenti aggressivi non si sentono più sicuri. Quindi il protocollo prevede la realizzazione di uno spazio di assistenza, un luogo adeguato sul sedime aeroportuale non è stato individuato pertanto l’orizzonte si sta allargando ai comuni intorno allo scalo. Al momento fondamentale resta l’intervento dei volontari della Croce Rossa nell’avvicinare i senzatetto. R.F.