
Il liceo classico Manzoni in via Orazio a Milano (Archivio)
Milano, 9 ottobre 2023 – Bufera su una storia Instagram “pro Hamas”: scattano gli accertamenti della Digos. L’immagine è apparsa sul profilo della Kurva Manzoni Antifa, un gruppo di studenti che sostiene la squadra di calcetto e calcio del liceo classico Manzoni, e conteneva anche la scritta “Quant’è bello quando brucia Tel Aviv”, con chiaro riferimento agli attacchi portati dall’organizzazione islamica a Israele.
Sulla storia, interpretata come una manifestazione di sostegno all’iniziativa di Hamas, si sta concentrando la polizia di Milano. La scelta di pubblicare la storia su Instagram, secondo i primi accertamenti, risulterebbe riconducibile a un solo studente “politicizzato” – così viene definito – iscritto alla scuola di via Orazio. Non sarebbe, quindi, da ricondurre a un collettivo o, comunque, a un soggetto organizzato.
L’autore, al momento, è ancora da identificare. Sul caso gli investigatori riferiranno direttamente al procuratore Marcello Viola che è anche a capo del pool antiterrorismo e che coordina le indagini.
La polemica
Su questa e altre presunte manifestazioni di sostegno all’attacco di Hamas a Israele provenienti da gruppi o singoli studenti delle scuole milanesi si è accesa quest’oggi, lunedì 9 ottobre, una violenta polemica.
Da una parte il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che, in visita alla scuola della comunità ebraica in via Mayer, ha offerto la sua solidarietà agli allievi promettendo “ispezioni” nelle scuole coinvolte e “prigione per gli studenti responsabili”. Dall’altra gli studenti dell’Opposizione studentesca d’alternativa che hanno bollato le dichiarazioni di Valditara come “false e pretestuose”.
Nel pomeriggio è arrivato anche l’intervento del collettivo del Manzoni, che ha voluto chiarire la sua posizione: “Ci sono state messe in bocca affermazioni dalle quali prendiamo assolutamente le distanze”. Allo stesso tempo, gli studenti hanno voluto sottolineare che “antisionismo non è antisemitismo” e di voler porre “davanti a tutto la condanna di un conflitto le cui ripercussioni ricadono come al solito sui civili”.