
La carica contro gli studenti a Pisa (Ansa)
Un gruppo di docenti di scuola secondaria di primo grado della provincia di Varese ha scritto unascontri al corteo degli studenti a Pisa. “Incredulità, preoccupazione, indignazione – si legge nel documento, firmato da 16 professori – sono tanti e diversi i sentimenti che proviamo di fronte a quanto accaduto venerdì in alcune città italiane a studenti poco più grandi dei nostri alunni, ai quali ogni giorno, con convinzione, insegniamo i valori della nostra Costituzione (tempo prezioso per la scuola e per il vivere comune).
lettera aperta dopo gliUna Costituzione che ci rappresenta, tutela la nostra libertà, ci insegna il rispetto, ci garantisce che possiamo esprimere ad alta voce le nostre idee; noi, certo, come anche chi la pensa in modo diametralmente opposto. E che c’è sempre spazio per il confronto e il dialogo, se lo si vuole trovare. Come succede quando i rappresentanti delle forze dell’ordine vengono a incontrare i nostri studenti a scuola, per sensibilizzarli e informarli perché siano cittadini preparati e attenti. Siamo un gruppo di docenti di Scuola Secondaria di Primo Grado della provincia di Varese e come docenti e cittadini chiediamo a chi ci rappresenta in Parlamento e al nostro Ministro che senso abbia introdurre 30 ore all’anno di Educazione civica nelle nostre scuole se la reazione dello Stato davanti a ragazzi e ragazze disarmati che chiedono la pace è quella che abbiamo visto ieri (non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere se avessero manifestato per qualcosa di meno nobile).
Ci piacerebbe che qualcuno ci rispondesse – concludono –. Da oggi, forse, i nostri giovani comprenderanno meglio una frase di Calamandrei, che per molti di loro suonava lontana e quasi indecifrabile: ‘La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare’”.