
Quanta System produce oltre una quarantina di dispositivi laser
Samarate (Varese) – Oltre 30mila laser installati in 150 Paesi del mondo e utilizzati per la chirurgia, la medicina estetica e il recupero di opere d’arte. Risultati ottenuti attraverso quarant’anni di ricerca e sviluppo, spesi per ridefinire gli standard di cura offrendo soluzioni mini-invasive sempre più efficaci e con tempi di recupero ridotti per i pazienti di tutto il mondo. Un viaggio fatto di grandi sfide vinte con intuizioni geniali e tanta costanza, come racconta il ceo Girolamo Lionetti.
“La ricetta del nostro successo è mantenere una forte identità culturale, un know-how di livello assoluto, una differenziazione dei mercati di riferimento, innovazione continua e focus continuo sulle risorse umane”.
Siete un’azienda famigliare?
Siamo un’azienda che è nata quarant’anni fa da una esperienza di azienda famigliare ma che ha saputo evolversi in una realtà modernamente organizzata e continua a strutturarsi e a rinnovare i processi per rendere sostenibile e duratura la sua crescita”.
L’importanza di lavorare in un distretto come quello di Varese?
“Più che distretto di Varese, in realtà parlerei di distretto lombardo con vicinanza a realtà come il Politecnico di Milano, università e svariate realtà industriali che fungono da acceleratori per lo sviluppo di una cultura aziendale in linea con i nostri valori e sempre all’avanguardia”
Cosa rende i vostri laser talmente versatili da poter essere utilizzati sia per la medicina che per le attività di restauro?
“Dal punto di vista tecnologico, stiamo parlando delle stesse macchine, benché si rivolgano ad applicazioni molto diverse tra di loro. Ci occupiamo delle persone con la stessa cura con cui facciamo rivivere opere d’arte di inestimabile valore”
Il risultato a cui tenete di più?
“Il numero di macchine installate nel mondo è per me fonte di grande orgoglio, fornisce la cifra del valore internazionale del nostro brand. E poi il numero di pazienti trattati in urologia ogni anno, 1.800.000, ci riconosce una leadership di mercato da parte degli addetti e dei pazienti stessi, sia in urologia che in dermatologia”
Quanto conta la ricerca nel vostro settore?
“La ricerca è fondamentale serve a sviluppare idee e applicazioni innovative e a rendere le nostre tecnologie sempre più avanzate e di supporto ai medici ed operatori per fornire trattamenti sempre più sicuri, efficaci e minimamente invasivi”
Teme l’effetto dei dazi USA?
“Sono effetti decisamente negativi in uno dei nostri mercati di riferimento. Quello che più nuoce al mercato è la continua incertezza e questo continuo diffondersi di notizie per poi smentirle il giorno dopo. Tutto ciò impedisce agli operatori di pianificare investimenti di medio lungo periodo, riducendo la nostra visibilità e la nostra capacità di programmare le attività”
Fate fatica a trovare manodopera qualificata?
“La manodopera si trova, ma va poi formata e il periodo iniziale è fondamentale e può durare anche anni. Spesso utilizziamo la job rotation per consentire ai dipendenti di ampliare le proprie competenze e all’azienda di accorciare i tempi di apprendimento.
Quali saranno i vostri investimenti a breve-medio termine?
“Prevediamo investimenti nelle infrastrutture e nella digitalizzazione dei nostri processi, un aumento della nostra capacità produttiva oltre a investimenti in integrazione di risorse nelle aree tecniche e di Ricerca e sviluppo”.