
Una operatrice in una Rsa
Per i sindacati FP Cgil di Varese e FP Cisl dei Laghi la situazione dei lavoratori della Fondazione Raimondi, Rsa di Gorla Minore, è diventata insostenibile pertanto è stata proclamata la giornata di sciopero il prossimo 10 gennaio. "Vogliamo sensibilizzare anche gli utenti e la cittadinanza su quello che si sta verificando nella Fondazione e sugli sforzi delle lavoratrici e dei lavoratori per farla andare comunque avanti" dice Mauro Catella, segretario FP Cgil di Varese.
Nei giorni scorsi le due sigle sindacali hanno diffuso un comunicato nel quale esprimono forte preoccupazione per i livelli assistenziali e la sicurezza dei lavoratori. Scrivono nella nota, Mauro Catella (FP Cgil Varese)) e Mirella Palermo (FP Cisl dei Laghi): "Il 12 luglio la Fondazione Raimondi comunicava ufficialmente di essere in forte stato di crisi economica e avviava una procedura di cessione dei rami di azienda riguardanti la parte assistenziale e ambulatoriale della struttura di Gorla Minore". Contestualmente le organizzazioni sindacali venivano coinvolte per una procedura di passaggio del personale ad un’altra società, l’Argentum.
Le organizzazioni sindacali si sono sedute al tavolo per regolamentare il passaggio del personale ma il tavolo si è concluso senza nessun accordo vista la distanza tra le parti. I maggiori punti di disaccordo, si fa rilevare "riguardano l’applicazione di un contratto (Anaste) che Cgil e Cisl non firmano a livello nazionale e la richiesta di Argentum ai lavoratori di rinunciare a qualsiasi vertenza nei loro riguardi per situazioni economiche rimaste in sospeso con Fondazione Raimondi. Tale richiesta "risulta inaccettabile poiché Fondazione Raimondi nel frattempo ha disdettato un accordo sindacale che garantiva un incentivo di 150 euro al mese ai lavoratori, incentivo che con il tempo era stato contrattualizzato ed era diventato salario fisso e ricorrente, sgravando di fatto Argentum dal mantenere tale incentivo".
Quindi è stato proclamato lo stato di agitazione. Nel frattempo, fa rilevare la nota dei sindacati "Per lo stato di incertezza sulla nuova realtà datoriale e ripetuti ritardi nei pagamenti degli stipendi ben 30 lavoratori sugli 89 in forza a luglio si sono licenziati". Il clima sta diventando insostenibile, fanno sapere Catella e Palermo,"i lavoratori rimasti stanno facendo degli sforzi immensi per garantire l’assistenza e le prestazioni ambulatoriali, a rischio della loro salute e di conseguenza sta mettendo a rischio il livello di assistenza agli ospiti fin qui garantito".