ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Pedalare sotto i monsoni. L’ultima avventura del Tosi

Dieci studenti di Busto Arsizio in Cambogia accompagnati da due docenti. Con loro Andrea Devicenzi, atleta paralimpico, conosciuto per i suoi viaggi.

Gli studenti dell’Istituto tecnico economico Enrico Tosi di Busto Arsizio in Cambogia

Gli studenti dell’Istituto tecnico economico Enrico Tosi di Busto Arsizio in Cambogia

Stanno pedalando da alcuni giorni, il viaggio in bicicletta è attraverso la Cambogia. Protagonisti del progetto “Oltre l’impossibile“ dieci studenti dell’Istituo tecnico economico Tosi di Busto Arsizio, accompagnati da due docenti e da una guida straordinaria, Andrea Devicenzi, atleta paralimpico conosciuto per le imprese in tutto il mondo. Con questo progetto Devicenzi porta la propria esperienza tra i banchi di scuola coinvolgendo studenti in sfide reali, concrete, che parlano di autonomia, resilienza e collaborazione, com’è stato l’incontro con il Tosi. "Non si tratta solo di chilometri percorsi – racconta spesso Devicenzi – ma di come quei chilometri cambiano lo sguardo con cui affrontiamo la vita".

Oltre l’Impossibile“ non è solo un viaggio ma un vero e proprio percorso educativo che si inserisce nella proposta formativa dell’Ite Tosi. L’iniziativa ha il sostegno economico di numerosi partner, associazioni e imprese del territorio che l’hanno resa possibile. Sulla pagina Facebook il viaggio, che si concluderà a fine luglio, è aggiornato quotidianamente con immagini e post che raccontano le tappe del percorso, occasione per condividere i tanti momenti dell’esperienza come pure le emozioni.

Il gruppo ha già toccato tappe significative: Phnom Penh, Kampong Cham, le risaie del Mekong e i piccoli centri. Il viaggio continua insieme al racconto sulla pagina social. Tra i post il momento del passaggio in un villaggio: "Tantissimi i saluti dei bambini dalle scuole lungo la strada, tanti sorrisi ricevuti e restituiti. È uno di quei piccoli dettagli che cambiano il senso della fatica".

Ma anche l’incontro con il monsone: "Nel pomeriggio, all’orizzonte, si sono visti per ore i nuvoloni del monsone. E questa volta non hanno solo minacciato: sono arrivati, forti e rumorosi, proprio mezz’ora prima dell’arrivo. Ma non hanno rovinato nulla, anzi. Hanno trasformato l’ultima parte della tappa in un’esperienza memorabile: pedalare sotto quella pioggia calda è stato quasi liberatorio".

Rosella Formenti