
Lo scalo ferroviario sorvegliato speciale. La costante attività di analisi, da parte dalla polizia di Stato di Gallarate, ha evidenziato il verificarsi di alcuni episodi, che impattano negativamente sulla sicurezza e sull’ordine pubblico, nella zona antistante la stazione ferroviaria cittadina.
Alla luce delle criticità rilevate, anche a seguito dei quotidiani servizi di controllo del territorio, il questore di Varese, per potenziare la sorveglianza in città, ha predisposto specifici servizi di ordine pubblico coordinati dal commissariato cittadino. Attività che si sono svolte in maniera congiunta con il personale della compagnia carabinieri di Gallarate e della polizia locale.
I servizi straordinari, che si sono protratti per diversi giorni, hanno coinvolto complessivamente oltre 30 agenti dei rispettivi uffici e comandi.
Nel corso dei servizi dedicati sono state identificate 84 persone, tra le quali due denunciate a piede libero per violazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero e una invece per resistenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire indicazioni sull’identità personale.
L’attività, finalizzata a reprimere l’immigrazione clandestina, ha consentito inoltre di espellere tre cittadini risultati privi di qualsiasi documento che ne attestasse la regolarità sul territorio italiano. Gli agenti operanti hanno quindi elevato a carico di 5 soggetti, resisi responsabili di violazioni delle disposizioni del Regolamento di polizia urbana, altrettante sanzioni amministrative con contestuali ordini di allontanamento dalla piazza Giovanni XXIII e dalla via Borghi.
I controlli hanno inoltre interessato anche diversi esercizi commerciali della zona, nei cui confronti sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare totale di 2.500 euro: gli agenti hanno riscontrato violazioni in materia di commercio e tutela del consumatore.
In uno degli esercizi oggetto del controllo è stato accertato inoltre l’impiego di un lavoratore privo di contratto di assunzione.