GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Ad Aurelio Livraghi la scuola d’italiano per gli stranieri

Il sogno di Aurelio Livraghi di dieci anni fa è diventato realtà. Ieri mattina, all’oratorio San Martino, è stata...

Il sogno di Aurelio Livraghi di dieci anni fa è diventato realtà. Ieri mattina, all’oratorio San Martino, è stata...

Il sogno di Aurelio Livraghi di dieci anni fa è diventato realtà. Ieri mattina, all’oratorio San Martino, è stata...

Il sogno di Aurelio Livraghi di dieci anni fa è diventato realtà. Ieri mattina, all’oratorio San Martino, è stata inaugurata la scuola di italiano per stranieri intitolata al volontario magentino, ancora oggi ricordato come testimone generoso dell’accoglienza e dell’integrazione, e gestita dall’associazione “Non di solo pane“ che oltre al refettorio e all’ambulatorio medico conta anche una scuola di prima alfabetizzazione avviata lo scorso autunno. Per l’occasione è tornato a Magenta monsignor Giuseppe Marinoni, l’ex parroco oggi a Saronno. "Ero appena arrivato a Magenta quando il nostro compianto Aurelio mi confidò quel sogno – commenta don Giuseppe –. E siamo partiti con la mensa per i bisognosi. Sono felice di avere condiviso questo segno per tutta la comunità. La carità la si vive nei gesti umani di attenzione verso la persona".

Sono una novantina gli iscritti, provenienti da 16 Paesi diversi. I volontari parlano di "un retroterra culturale differente. Insegniamo loro l’italiano e nello stesso tempo ci confrontiamo con le diverse culture, che diventano patrimonio di tutti. La presenza di migranti è un dono, un’esperienza di fratellanza che facciamo insieme". Il sindaco Luca Del Gobbo ha parlato di vera sussidiarietà, cittadini che si mettono insieme per dare risposte ai bisogni: "Un ringraziamento a tutti i volontari. Imparare l’italiano vuol dire voler diventare magentini e italiani, pur mantenendo la propria storia". Tante donne frequentano la scuola, ma anche uomini perché imparare la lingua è il primo passo verso l’integrazione. "Nel mio Paese mi sono laureato con un master in letteratura – racconta uno studente della scuola –. Sono qua da dieci mesi e il primo periodo è stato difficile. Mi ritengo fortunato, mi stanno insegnando la lingua molto bene e la mia vita è migliore".Graziano Masperi