REDAZIONE VARESE

“Andrea Bossi ucciso per duemila euro”. A Douglas Carolo e Michele Caglioni contestata la premeditazione

Omicidio di Cairate (Varese), chiuse le indagini: per la Procura di Busto Arsizio c’è un piano omicida dietro il delitto del 26enne. Il movente dei soldi

Douglas Carolo, Andrea Bossi e Michele Caglioni

Douglas Carolo, Andrea Bossi e Michele Caglioni

Cairate (Varese) – Andrea Bossi ucciso con una coltellata al collo: contestata anche l’aggravante della premeditazione.

Questo l’esito della chiusura delle indagini a carico di Douglas Carolo e Michele Caglioni, accusati dell’omicidio del 26enne di Cairate avvenuto la notte tra il 26 e il 27 gennaio scorsi, nell’appartamento della vittima. Secondo il pubblico ministero della Procura di Busto Arsizio, Francesca Parola, l’omicidio non fu la conseguenza di un raptus ma l’esito di un piano definito, premeditato appunto.

Il movente, i soldi. Duemila euro in particolare, quelli di cui Carolo aveva bisogno per restituire i soldi di una truffa telefonica che gli aveva causato il blocco del conto corrente. Ma i soldi erano tanti, molto di più, a caratterizzare il rapporto tra Andrea e Douglas. A senso unico, perché era sempre Andrea a dare e Douglas a ricevere. E di questo Bossi, innamorato di Carolo secondo quanto ricostruito e confermato dal ragazzo di origini brasiliane, aveva preso coscienza, cominciando a chiudere i rubinetti. 

Da qui il piano di Carolo, in concorso con Michele Caglioni, di uccidere Andrea Bossi dopo averlo costretto a rivelare i codici di accesso di conto corrente e bancomat.