Malpensa, nuove rotte: le proposte del Comitato contro la sperimentazione

La modifica dei tracciati aerei dal 18 aprile continua a far discutere. La richiesta alternativa: la delocalizzazione di alcuni voli su altri scali

L'aeroporto di Malpensa

L'aeroporto di Malpensa

Malpensa, 28 marzo 2024 – Modifiche delle rotte a Malpensa, in vista della sperimentazione dal 18 aprile, interviene Uni.Co.Mal (Unione comitati comprensorio Malpensa per la tutela della salute e dell’ambiente): "A Golasecca si è svolto un incontro dove si è parlato delle nuove rotte sperimentali, ma tutto è già stato deciso da Sea e Enac senza ascoltare le esigenze della cittadinanza che subirà i disagi provocati da tali scelte".

In questi 25 anni di presenza di Malpensa, continua Uni.Co.Mal, "questo territorio ha sempre dato tanto allo sviluppo dello scalo: se si ripercorre la storia dalla sua nascita con Malpensa 2000, ci si accorge che per la sua realizzazione addirittura si sono delocalizzate le popolazioni per dare spazio all’aeroporto e che per realizzare i collegamenti sono state cedute porzioni di aree boschive e agricole". Quindi sottolinea l’aspetto economico: "Per 25 anni la società di gestione Sea, con il maggior azionista, il Comune di Milano, ha prodotto dividendi milionari senza mai destinare parte di queste risorse ai territori sotto forma di compensazioni e mitigazione dei disagi subiti".

Ora a fronte delle decisioni sulle rotte aeree, "in mancanza di una seria pianificazione e programmazione regionale sul trasporto aereo, va ricordato che non esiste un piano aeroportuale integrato in Lombardia, vista la presenza di altri aeroporti, e sottolineando che in passato questo territorio ha dato tanto a Malpensa per il suo sviluppo in termini di infrastrutture, cementificazione e distruzione di aree naturali, questo è il momento in cui Sea riconosca i suoi limiti restituendo la qualità della vita fin troppo negata, delocalizzando i voli aerei e riducendo gli ulteriori disagi a cui la popolazione locale è costantemente sottoposta".

Dunque "Malpensa cambi rotta" visto che "la previsione per il 2035 è di aumentare di oltre il 35% il traffico passeggeri, per non parlare dell’aumento del cargo e dell’aviazione civile, in una situazione già insostenibile".

Per Uni.Co.Mal , "Malpensa deve avere un’ assunzione di responsabilità verso i cittadini, perché qui non si tratta di guerre tra poveri o di spostare il problema dal punto A al punto B per poi tornare al punto A se non funziona la sperimentazione, ma di attuare una programmazione integrata su tutto il territorio lombardo nel rispetto della salute e della qualità di vita per chi vi abita magari da generazioni".