La Provaccia a Sant’Erasmo Il Corvo domina il “Favari“

Vittoria biancazzurra funestata dalle polemiche sulla partenza data valida all’ultimo

di Cristiana Mariani

La Provaccia 2023 è di Sant’Erasmo. La contrada del Corvo vince dominando il 38esimo Memorial Favari con il fantino Andrea Sanna e il cavallo T’Appartengo. Una vittoria tra le polemiche, visto un errore nella mossa dal verrocchio, dove prima si sventola bandiera rossa e poi si dà valida la partenza. San Martino rimane di fatto al canapo e non riesce più a recuperare. Sant’Erasmo vince davanti a San Magno, terzo San Bernardino.

La serata ha preso il via, come è ormai tradizione, con il corteo delle associazioni sportive legnanesi, introdotto dal gruppo degli Sbandieratori e Musici Città di Legnano. Dopo di loro, ecco arrivare le reggenze delle otto contrade: San Martino, Sant’Ambrogio, San Domenico, San Bernardino, La Flora, Legnarello, Sant’Erasmo e San Magno. E quindi ecco arrivare il gran maestro del Collegio dei capitani e delle contrade Raffaele Bonito. Particolarmente suggestivo l’ingresso dei bimbi delle classi quarte e quinte delle scuole elementari Manzoni e Pascoli che rendono omaggio a Legnano, unica città nominata insieme a Roma da Michele Novaro, cantando l’Inno di Mameli.

Poi spazio alla corsa. Il gran maestro sorteggia le batterie con gli ordini di comparizione al canapo. Prima batteria: San Bernardino con Gabriele Lai e Anda e Bola, Sant’Ambrogio con Alessandro Cersosimo e Zio Fester, San Magno con Niccolò Farnetani e Angelo Rosso. Seconda batteria: La Flora con Salvo Vicini e Vandà, Legnarello con Jacopo Pacini e Sailor Moon, San Martino con Marco Bitti e il cavallo Alba Solare, Sant’Erasmo con Andrea Sanna e T’Appartengo. E già qui si evidenziano le rivalità: San Magno e San Bernardino, La Flora e San Martino. La prima corsa è a senso unico sin dal primo rettilineo: San Magno scatta subito in testa, San Bernardino tiene il passo ma è l’unica. Sant’Ambrogio gioca di nerbo, ma non riesce a passare. San Domenico rimane quarta. In finale passano San Magno e San Bernardino. La seconda corsa è una fotocopia: questa volta è Sant’Erasmo a traccheggiare alla mossa, per poi partire di rincorsa e schizzare al comando. San Martino la segue e alla fine conquista la finale. Legnarello e La Flora si contendono il terzo posto, di più non riescono a fare. Da segnalare la premiazione di Genarmoly, castrone che vinse il Palio nel 2016 con San Martino e l’indimenticato fantino Andrea Mari detto Brio, come cavallo dell’anno.