Varese, 25 marzo 2022 - È ricoverato nell’Ortopedia del Circolo di Varese l’operaio di 51 anni che mercoledì mattina è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro nel cantiere del nuovo Palaghiaccio, riportando la frattura a un arto. Fortunatamente le sue condizioni si sono rivelate meno gravi di quanto si era temuto. Al Circolo è invece morto mercoledì il tecnico di 41 anni ricoverato da lunedì mattina in gravissime condizioni, dopo una caduta da 4 metri a Fagnano Olona, dove lavorava su un palo della linea telefonica. L’uomo, residente nel Legnanese, lascia la moglie e due figli.
Ieri la Cgil è tornata a sollecitare le istituzioni sul tema della sicurezza. "Un altro lavoratore muore per infortunio sul lavoro nella nostra provincia, un altro inaccettabile lutto – scrivono Roberta Tolomeo (segreteria Cgil) e Ivano Ventimiglia (Dipartimento ambiente salute sicurezza), che a nome del sindacato si stringono ai familiari e ai colleghi del lavoratore deceduto –. È il primo mortale dall’inizio dell’anno, nello stesso periodo sono già decine gli infortuni gravi occorsi nella nostra provincia, chiediamo a gran voce che il tema della sicurezza sia veramente prioritario nel mondo del lavoro e ai livelli istituzionali".
«Servono attrezzature, macchinari, misure e procedure di prevenzione adeguate ed è necessario dare centralità a prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro – continuano – con maggior attenzione quando oscillazioni di mercato e ritmi di lavoro intensi possono incrementare i livelli di rischio per ogni singolo lavoratore. Serve una formazione continua, efficace e di qualità per accrescere i livelli di consapevolezza e diffondere un’autentica cultura della sicurezza".
Il potenziamento degli Organismi di Vigilanza e l’incremento sensibile delle ispezioni sono altri elementi indispensabili per la prevenzione nei luoghi di lavoro, ma servono altri passi in avanti: "La Regione è in ritardo su una programmazione di lungo periodo per il potenziamento degli Psal di Ats".