
Quando la vittima del conoscente ha deciso di smettere di subire e di rivolgersi al commissariato gli agenti hanno organizzato un finto scambio di denaro finito con l’arresto del malvivente
Fermato in flagranza di reato e portato in carcere un trentacinquenne italiano accusato di estorsione aggravata nei confronti di un conoscente. Si tratta di un caso di revenge porn: l’arrestato, minacciando la diffusione di foto sessualmente esplicite della vittima, è riuscito a estorcere 22mila euro nel corso di un anno. Per mesi il malcapitato è rimasto in silenzio, continuando a consegnare denaro sotto le minacce.
Poi il 13 febbraio la vittima ha deciso di smettere di subire e si è recato in commissariato a Busto Arsizio per denunciare l’estorsione ai propri danni, iniziata il 31 dicembre 2023 e protrattasi per più di un anno da parte di un trentacinquenne a lui vicino. Quest’ultimo infatti, sfruttando il legame di conoscenza, era riuscita nel tempo e in più riprese a estorcergli ingenti somme di denaro fino ad arrivare appunto alla cospicua cifra di 22mila euro. Dagli accertamenti avviati dai poliziotti è emerso il retroscena della vicenda: l’arrestato aveva fatto credere al conoscente che ricattava di aver anticipato 48mila euro per saldare il conto di una presunta prestazione sessuale di gruppo cui la vittima avrebbe dovuto partecipare, salvo poi tirarsi indietro all’ultimo minuto: per quella mancata partecipazione il trentacinquenne pretendeva la restituzione di almeno metà dell’importo.
Sfruttando la finta motivazione dell’inesistente prestito, il trentacinquenne ha teso la trappola estorsiva ricorrendo a minacce chiare: quella di chiedere la somma ai familiari del malcapitato nonché di diffondere immagini compromettenti, materiale sessualmente esplicito che lo ritraeva.
La vittima per mesi ha ceduto alle minacce, temendo che il trentacinquenne di fronte al rifiuto di consegnargli i soldi potesse davvero arrivare a contattare i suoi familiari e a diffondere le immagini hard. Il 13 febbraio il passo che ha dato la svolta alla vicenda, cioè la decisione di andare al commissariato di Busto Arsizio a denunciare l’estorsione alla polizia di Stato.
Gli agenti hanno subito avviato i debiti accertamenti, compresi gli appostamenti che hanno permesso di intercettare la consegna di denaro dalla vittima al trentacinquenne. Il malintenzionato ha creduto che il malcapitato lo avrebbe rifornito per l’ennesima volta di denaro contante, cedendo alle sue pressioni.
Invece è caduto nella trappola che gli era stata tesa dalla polizia di Stato. Il trentacinquenne è stato così arrestato in flagranza dagli agenti e portato in carcere a Busto Arsizio.