Robot chirurgo a Varese, un’arma contro i tumori: in tre mesi 17 interventi

L’équipe guidata da Cocozza ha iniziato a operare patologie onocologiche ad alta e altissima complessità al fegato e nel distretto colorettale.

Il robot chirurgo  Un’arma contro i tumori  In tre mesi 17 interventi

Il robot chirurgo Un’arma contro i tumori In tre mesi 17 interventi

Già 17 interventi in tre mesi. È il primo importante bilancio dell’utilizzo del robot chirurgico da parte del reparto di Chirurgia generale Varese 1 di Asst Sette Laghi. Era il 17 gennaio scorso quando l’équipe guidata da Eugenio Cocozza eseguiva i primi due interventi con l’ausilio del robot.

Grazie alla lunga esperienza acquisita dal gruppo nella chirurgia laparoscopica, frutto di 25 anni di tradizione e innovazione tecnica, da quei primi due interventi si è rapidamente passati ad operare con l’ausilio del robot patologie oncologiche ad alta e altissima complessità, in particolare relativamente al distretto colorettale e al fegato. Sui 17 interventi complessivi eseguiti, 9 sono stati dedicati all’asportazione di patologie maligne al colon-retto.

Da citare anche la prima operazione di chirurgia epatica, eseguita da Lorenzo Livraghi, responsabile della struttura semplice di Chirurgia Epato-Biliare.

A spiegare il percorso avviato dal gruppo è il dottor Eugenio Cocozza, che tiene a sottolineare come i grandi vantaggi e le potenzialità della chirurgia robotica possano essere colti appieno solo con un percorso che coinvolge tutti i professionisti di sala operatoria.

"Quando siamo partiti, nel gennaio scorso, ci eravamo posti l’obiettivo di affinare al massimo la conoscenza del nuovo strumento per arrivare ad operare con il robot le patologie oncologiche più complesse, del retto, dello stomaco, del fegato e del pancreas – spiega –. Oggi ci siamo, abbiamo raggiunto questo obiettivo. Ma ho già nuovi progetti". All’aumentare della complessità dell’intervento, infatti, la qualità e la precisione dell’esecuzione aumentano, grazie alle potenzialità che la tecnologia offre al chirurgo, riducendo tra l’altro lo sforzo fisico dell’operatore, che si trova a intervenire beneficiando di una posizione più comoda e di una visione 3d dell’area da operare fin nei minimi dettagli. "In questo modo – conclude Cocozza – possiamo già offrire ai nostri pazienti un ulteriore innalzamento della qualità del nostro servizio".

L’installazione del robot chirurgico a Varese è stata possibile grazie a un investimento regionale di 1,5 milioni di euro, dopo aver valutato la possibilità per l’ospedale varesino di eseguire un numero di prestazioni robotiche superiore alla soglia dei 300 all’anno.