GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

I pellegrini terrorizzati: "Bloccati a Gerusalemme"

Gruppo di parrocchiani di Cassinetta e Albairate doveva rientrare ieri in Italia "Sabato abbiamo sentito le esplosioni da vicino, qui nessuno ci dice nulla" .

Sono bloccate in hotel, a Gerusalemme, in attesa di poter organizzare un rientro in sicurezza, le 43 persone residenti nei comuni dell’Abbiatense che avevano aderito alla proposta della parrocchia di Albairate e Cassinetta di Lugagnano per un pellegrinaggio in Terra Santa. Il gruppo, accompagnato dal parroco emerito don Emilio Maltagliati, partito lo scorso 2 ottobre sarebbe dovuto rientrare a Milano nella giornata di ieri ma a causa degli attacchi terroristici su Israele sabato mattina e della guerra che ne è generata, il loro volo, come peraltro altri numerosi voli programmati nel fine settimana, è stato cancellato e non è ancora stato riprogrammato.

Il gruppo è stato contattato dai sindaci dei due paesi. "Sabato, dopo i primi attacchi, hanno lasciato il posto che li ospitava e sono adesso in un’altra struttura ritenuta più sicura. Al momento hanno cibo, acqua e tutto il necessario per affrontare una situazione complessa come questa", afferma il sindaco di Cassinetta Domenico Finiguerra. Anche a Gerusalemme ci sono state delle esplosioni e quindi resta l’apprensione per le sorti di queste persone. "Le abbiamo sentite, sabato mattina. Abbiamo paura, non ci dicono niente. Tutte le spese aggiuntive per adesso dobbiamo sostenerle noi" ha testimoniato una delle persone in pellegrinaggio sui social.

"Si tratta soprattutto di persone anziane che, al momento, stanno tutte bene – aggiunge Finiguerra –. Non sono in situazioni critiche, anche se alcuni di loro necessitano di farmaci che, se il soggiorno si prolunga, potrebbero avere difficoltà a reperire". Assieme al sindaco di Albairate, Crivellin, è in costante contatto con l’unità di crisi della Farmesina. "Stanno seguendo attentamente la situazione. La Farnesina ci ha detto che sono in tutto 400 italiani bloccati laggiù. I nostri concittadini non troveranno posti disponibili sugli aerei prima del 14 ottobre. Noi però ci stiamo attivando per riuscire ad anticipare il loro rientro, anche se non sarà facile". I due sindaci hanno diramato un appello chiedendo a famigliari e amici di evitare di "contattare i nostri concittadini al telefono o su WhatsApp a Gerusalemme in quanto è necessario mantenere libere le linee per comunicazioni urgenti".

Più fortunato l’esito che riguarda un altro gruppo di pellegrini veronesi: anch’essi bloccati a Gerusalemme in un albergo della zona araba, potranno rientrare in Italia con un volo dalla Giordania. A riferirlo è il deputato di Fratelli d’Italia, Marco Padovani. "Anche a seguito di numerose telefonate con i colleghi della commissione Affari Esteri, in stretto contatto con la Farnesina, ho ricevuto notizie rassicuranti per le 38 persone partite con il tour operator da Peschiera del Garda". Il convoglio sarà scortato via terra ad Amman, in Giordania, dove poi avranno la possibilità di imbarcarsi e tornare in patria.