Quattro sale video lottery del basso Varesotto dovranno restare chiuse nelle prossime settimane. È il risultato delle attività di accertamento, effettuate dagli uomini della polizia di Stato. In questi giorni il Questore della provincia di Varese Carlo Ambrogio Enrico Mazza ha decretato la chiusura temporanea dai quindici ai trenta giorni di quattro esercizi pubblici, in cui si esercitava il gioco lecito attraverso l’utilizzo di macchinette cosiddette vlt (video lottery terminal). Due attività si trovano nel comune di Gallarate, una a Somma Lombardo e l’ultima ad Arsago Seprio. I provvedimenti del Questore, in qualità di autorità provinciale di pubblica sicurezza, si basano sugli approfondimenti effettuati dalla divisione Polizia amministrativa della Questura varesina a seguito di comunicazione da parte del comando della Guardia di Finanza di Gallarate. Proprio i militari della Finanza, nel corso di ordinari controlli a sale vlt, avevano avuto modo di riscontrare una situazione di irregolarità dovuta al fatto che in quei locali i gestori utilizzavano il dispositivo pos in totale violazione della normativa bancaria. In pratica, consentivano ai clienti privi di contante di prelevare soldi direttamente, "strisciando" la carta di credito o debito, in modo da permettere loro di proseguire nel gioco anche quando avevano terminato i contanti.
In questo modo, gli esercenti avrebbero favorito irregolarmente l’attività di gioco, con il conseguente aumento dei propri guadagni. Le movimentazioni illecite, accertate dalla Guardia di Finanza di Gallarate, che ha svolto approfondimenti relativamente agli ultimi due anni e mezzo di attività nelle quattro sale, vanno da 1 milione di euro ad addirittura 2,5 milioni, "prelevati" dai giocatori attraverso i pos messi illecitamente a disposizione dai gestori delle sale in quell’arco temporale.
Per due di questi locali, non si tratta del primo caso di irregolarità riscontrato. Nel recente passato, infatti, avevano già subito altre chiusure temporanee sempre su provvedimento del Questore. In un caso erano stati trivati a giocare dei minori di diciotto anni, mentre nell’altro il titolare aveva lasciato gestire la sala un soggetto non autorizzato.