Gallarate, un Pronto soccorso che fa paura

I sindacati chiedono interventi dopo gli episodi di violenza

Il Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate

Il Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate

Gallarate, 9 febbraio 2019 - Situazione preoccupante al Pronto soccorso dell’ospedale di Gallarate: mercoledì e giovedì due episodi di violenza, poche settimane dopo quello accaduto nel mese di gennaio, quando il presidio fu devastato dai familiari di un trentenne che si era suicidato. Un italiano, già noto alle forze dell’ordine, con problemi di alcol e droga, prima ha dato in escandescenze prendendo a calci e pugni le vetrate, poi ha colpito il bancone con una spranga in ferro. Entrambi gli “assalti” hanno riportato l’attenzione sulla necessità di garantire maggiore sicurezza agli operatori sanitari.

«I casi di intolleranza, di rabbia e violenza sono in aumento – dice Anna Muggianu (della segreteria provinciale della Fp–Cgil Varese) – la situazione dei presidi di Pronto soccorso cone quello gallaratese sono purtroppo croniche. I problemi si possono risolvere assumendo personale, medico e infermieristico». Con organici carenti, continua l’esponente sindacale, «le attese si allungano e purtroppo può accadere che qualcuno mentre aspetta la visita perda il controllo, con reazioni anche violente, che non sono comunque giustificabili. Il carico di lavoro è pesante, a Gallarate ci sono medici e infermieri che sono impiegati in un numero maggiore di ore rispetto a quanto previsto, non fanno riposi, non smaltiscono ferie. Questo per garantire il servizio”. Un anno fa, ricorda Anna Muggianu, «come Cgil, Cisl e Uil incontrammo il prefetto a Varese proprio sui casi di violenza nei pronto soccorsi, sul tavolo erano state messe soluzioni, come l’istituzione di presidi di Polizia, ma non si è arrivati a dare concretezza mentre sarebbe un intervento da effettuare al più presto proprio per la sicurezza di chi arriva al pronto soccorso e di chi opera nel presidio. Da parte del sindacato tutta la solidarietà agli operatori che lavorano in condizioni difficili».

Il personale, dopo gli ultimi due episodi, continua Muggianu, «ha paura, non si sente sicuro. Come detto la soluzione è colmare le carenze nell’organico, intervento indispensabile per ridurre i tempi di attesa da parte dei pazienti. Purtroppo assumere non è facile, in quanto ci si trova ancora condizionati fino al 2020 dalla norma del 2004 riguardante i tagli dei costi del personale, inoltre per quanto riguarda i medici ci sono difficoltà a reperire specializzati per l’emergenza». Il prossimo passo che il sindacato è pronto a compiere è la richiesta di un incontro con il nuovo direttore generale dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido proprio per valutare le situazioni dei punti di pronto soccorso. Da giovedì sera hanno cominciato il loro servizio a Gallarate i City Angels, grazie alla convenzione sottoscritta con l’ASST Valle Olona. «Siamo stati accolti bene dal personale – dice Andrea Menegotto, coordinatore del gruppo varesino – Con noi si sono sentiti un po’ più sicuri». I City Angels saranno presenti due sere alla settimana.