Lasciavano al buio interi quartieri per rubare il rame delle linee elettriche: cinque arresti

Operazione dei carabinieri di Varese: l’inchiesta partita da una raid nel rione di Capolago

Il sopralluogo dei carabinieri a Capolago

Il sopralluogo dei carabinieri a Capolago

Varese – Lasciarono senza corrente tutto il rione di Capolago per rubare il rame dai cavi della linea elettrica aerea: scattano cinque arresti. L’operazione è stata conclusa dai carabinieri della compagnia di Varese, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale cittadino. 

Gli indagati, domiciliati fra Milano, Vigevano e Locate Triulzi, sono tutti romeni, di età compresa fra i 27 e i 37 anni. L’assalto di Capolago, rione affacciato sul lago di Varese, è stata la scintilla dell’inchiesta: in realtà sono contestati loro 45 furti (38 dei quali riguardanti cavi di rame della linea elettrica pubblica). Nei loro confronti è scattata anche l’accusa di ricettazione.

L’inchiesta

Il lavoro dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile è partito dall’assalto a Capolago, avvenuto nella notte fra il 18 e il 19 ottobre 2022. In quell’occasione, a causa della sparizione dei cavi, ci fu un prolungato black-out nell’intera area. 

Da qui si è arrivati ad accertare 38 furti, commessi in varie province lombarde fra il febbraio 2022 e l’aprile 2023. In tutto sono stati sottratti 32.949 chili di rame, per un valore di circa 260mila euro. Per riparare i danni e ripristinare la corrente, le società di gestione della rete elettrica hanno dovuto sborsare 450mila euro. 

Come agivano

I componenti della banda, dopo aver tolto la corrente, si arrampicavano sui tralicci e tranciavano i cavi che venivano recuperati e caricati a bordo di veicoli precedentemente rubati e successivamente abbandonati.

La refurtiva veniva rivenduta e trasportata, in parte, in Romania. A corollario dell’operazione sono state denunciate altre nove persone, scoperte in un capannone nel Milanese mentre lavoravano matasse di fili di rame alle macchine spelatrici: in quest’occasione sono state sequestrate 26 cime e tre bancali peini di rame, per un peso complessivo di 8.950 chilogrammi e un valore totale di 78mila euro.