REDAZIONE VARESE

A 55 anni senza un lavoro: "Torno in alto con la funivia"

Monteviasco, scelto tra 70 candidati per guidare l’impianto

Giuseppe Ranzoni al suo posto di lavoro nella cabina di guida della funivia di Monteviasco

Monteviasco (Varese), 20 giugno 2017 - Un pugno di antiche case circondate dai boschi, tre ristoranti che nel fine settimana si riempiono di escursionisti attirati dai sentieri tra il lago Maggiore e il Canton Ticino. Per raggiungere Monteviasco, nell’Alto Varesotto, le alternative sono due: una scalinata di 1.400 gradini, oppure la funivia da Ponte di Piero, che da circa un mese ha un nuovo operatore. Giuseppe Ranzoni, 55 anni, ha battuto una settantina di altri pretendenti (provenienti anche dalla Sicilia o dalla Calabria), che hanno inviato le loro candidature quando la cooperativa Au Suriv, gestore dell’impianto di proprietà del Comune, ha pubblicato il bando. E così ha trovato, sospeso tra il blu del cielo e il verde degli alberi, una soluzione alla perdita del lavoro, con la difficoltà nel ricollocarsi una volta superati i 45 anni. «Lavoravo in un'azienda di Luino – racconta Giuseppe Ranzoni – e viaggiavo spesso in Europa, in Polonia, Germania o Regno Unito, per montare macchinari per l’industria tessile. Nel 2008 sono rimasto disoccupato, troppo vecchio per ricollocarmi: negli annunci cercavano sempre persone con massimo 40 anni. Ho fatto diversi lavori saltuari – prosegue – ed ero disposto a tutto, anche perché ho una figlia che sta ancora studiando».

Quasi per caso Giuseppe è venuto a conoscenza del bando. Ha provato a mandare il curriculum e, alla fine, ce l’ha fatta. Tra le candidature provenienti da tutta Italia è stata scelta quella di una persona residente nella zona, a Curiglia, il paese a valle. Dopo i primi giorni di rodaggio Giuseppe ha preso confidenza con macchinari che «non sono troppo complessi», e assieme ai colleghi è diventato un punto di riferimento per gli abitanti dell’antico borgo di montagna. «Lavoriamo in quattro – spiega – io devo ancora fare l’esame di abilitazione, poi diventerò macchinista. Le sette persone che abitano stabilmente a Monteviasco ci conoscono, almeno una volta alla settimana prendono la funivia per fare la spesa, perché i negozi di alimentari sono a valle».

La giornata di lavoro inizia presto: alle 6.30 bisogna essere in stazione per preparare l’impianto alla prima corsa, alle 7.15. Alle 20.30 l’ultimo passaggio da lunedì a sabato, mentre domenica le corse vengono prolungate fino alle 21. Con la bella stagione nel fine settimana prendono la funivia numerosi escursionisti, affascinati da un luogo isolato e dalla natura rigogliosa a pochi chilometri da Varese. Nei tempi morti Giuseppe può tornare a casa o, se necessario, occuparsi di piccoli lavori di manutenzione che, avendo già operato in passato su macchinari industriali, può eseguire senza problemi. «Abitando nella zona la funivia è sempre stata parte della mia vita – aggiunge – ma non avrei mai pensato che sarebbe diventata il mio lavoro e mi avrebbe salvato da una situazione difficile. Il mestiere mi piace – conclude – sono contento di quello che faccio e spero di poter andare avanti a farlo fino alla pensione».