REDAZIONE VARESE

Varese, lacrime e commozione per Andrija: "Conserviamo in noi il suo ricordo"

I funerali del ragazzo si sono svolti oggi nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio Olona

Le esequie del 16enne Andrija Polgar

Varese, 28 agosto 2016 - Struggenti, toccanti, emozionanti. Sono le parole che Carola Volonteri - la madre di Andrija Polgar, morto la settimana scorsa dopo un’immersione nei mari della Croazia -, ha pronunciato a conclusione della cerimonia funebre in memoria del figlio 16enne. "Il volo di un uomo è breve: finisce nel buio, un buio che ci spaventa. Sta a tutti noi accendere la luce della speranza, portare in noi il ricordo perché la vita di Andrija non sia stata vana".

Le esequie del ragazzo si sono svolte oggi nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio Olona, a poca distanza dalla casa di Fogliaro (via Benvenuto Cellini) dove il 16enne viveva insieme alla madre, impiegata in Svizzera, al padre Darko, artigiano croato specializzato nella posa di casseforti e infissi, e alle sorelle Tea, classe ’97 impegnata nei Giovani democratici (alla cerimonia ha partecipato anche il consigliere comunale del Pd, nonché segretario del circolo cittadino Gd, Giacomo Fisco), e Valentina, in procinto di iniziare le scuole medie.

A celebrare il rito funebre è stato don Angelo Corno, vicario della comunità pastorale Santi Gottardo e Giovanni Paolo II (della quale fanno parte anche le parrocchie di San Massimiliano Kolbe, Bregazzana, Fogliaro e Rasa). "Davanti a un cadavere - ha affermato durante l’omelia - è sempre difficile trovare le parole. Quando nasciamo siamo destinati a morire, anche se a volte non riusciamo proprio ad accettarlo".

La chiesa di Sant’Ambrogio era gremita: spiccava la presenza di tanti giovani amici di Andrija, morto all’ospedale di Fiume dopo diversi giorni di lotta per la vita. Il 16enne si trovava in vacanza insieme alla famiglia all’isola di Hvar, in Dalmazia, quando si è tuffato in mare ed è riemerso solo grazie all’intervento dei soccorritori. Amava immergersi, Andrija, tanto da aver ottenuto il brevetto subacqueo nonostante la giovane età. Gettatosi in acqua da un canotto che condivideva con un amico, è tornato a galla in condizioni critiche: immediato il trasporto all’ospedale di Fiume, dove è morto dopo sei giorni di agonia. Un improvviso malore in mare ha probabilmente colpito il ragazzo, che si stava godendo gli ultimi giorni di vacanza prima di rientrare in Italia per ricominciare l’anno scolastico.