REDAZIONE VARESE

Delitto Fabozzi: il Dna di Sergio Domenichini trovato sotto le unghie di Carmela, uccisa a Malnate

L’uomo, imputato per l’omicidio della 73enne, nel 22 luglio del 2022, si è sempre dichiarato innocente. La novità è emersa durante l’udienza in Tribunale

I carabinieri davanti all'abitazione di Carmela Fabozzi, uccisa in casa

I carabinieri davanti all'abitazione di Carmela Fabozzi, uccisa in casa

Malnate (Varese) – Sergio Domenichini ha sempre negato ogni responsabilità. Ma il sui dna è stato trovato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Varese (e comparato dal Ris di Parma) sotto un’unghia di Carmela Fabozzi, pensionata di 73 anni, uccisa nella sua casa di Malnate (Varese) il 22 luglio del 2022. È quanto emerso oggi nell’udienza davanti alla Corte D’Assise presieduta da Cesare Tacconi.

Domenichini, 67 anni, con svariati precedenti (la settimana scorsa è stato condannato a sette anni dal Tribunale di Varese per rapina aggravata) era stato arrestato un mese dopo il delitto. Per l’accusa è lui l’assassino della 73enne, anche se, come detto, si è sempre dichiarato innocente.

L’imputato e la 73enne si conoscevano: frequentavano entrambi la stessa associazione di volontariato. Per la Procura di Varese quella del 67enne non era però carità verso il prossimo; la frequentazione dell’associazione era mirata alla ricerca di una potenziali vittime da derubare. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Domenichini si sarebbe presentato una prima volta a casa di Fabozzi, colpendola nove volte alla testa con un oggetto contundente e uccidendola. Poi era tornato poche ore dopo facendosi notare dai vicini per crearsi un alibi. Per l’accusa, Domenichini uccise per procurarsi i soldi per le vacanze. Dopo l’omicidio, l’uomo era andato al mare sino al 17 agosto, lasciando l’hotel senza pagare il conto. Il 20 agosto era stato arrestato, non appena tornato a Varese.