CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Omicidio Malnate, il figlio in aula: "Mamma era riversa nel sangue. Mi è crollato il mondo addosso"

La straziante testimonianza del figlio della settantatreenne Carmela Fabozzi, colpita a morte con un vaso nella sua abitazione

La casa del delitto; nel riquadro, Carmela Fabozzi

La casa del delitto; nel riquadro, Carmela Fabozzi

Malnate, 5 ottobre 2023 – «Mi è crollato il mondo addosso. Non sono riuscito a salvarla". È straziante la testimonianza di Angelo Casoli, il figlio di Carmela Fabozzi , 73enne uccisa il 22 luglio 2022 nella casa di Malnate. Il processo in Tribunale a Varese a Sergio Domenichini, il 67enne accusato dell’omicidio, si è aperto con la dichiarazione di Casoli, il primo a trovare la madre: "Ho aperto la porta salutandola come sempre, poi l’ho vista in una pozza di sangue. Non ho capito più niente, ho iniziato a dire “Svegliati, rispondimi“". Carmela Fabozzi fu colpita nove volte alla testa con un grosso vaso.

Il figlio ha raccontato la vita della pensionata, le uscite al supermercato o al cimitero dove riposano il marito e un figlio. "Non ho mai visto Domenichini – ha deposto Casoli – Sapevo solo che mia madre un giorno si era fatta dare un passaggio e che lui in cambio le chiese qualche spicciolo. Strano, era molto riservata". Era poi emerso che l’imputato faceva il volontario per un’associazione che assiste gli anziani. Poi i gioielli spariti: "Non usciva mai senza i suoi anelli, gli orecchini e una collanina d’oro cui teneva particolarmente".

Tesori portati dallo stesso assassino a un Compro Oro di Varese. Per la Procura fu Sergio Domenichini a commettere l’omicidio, recandosi a Malnate con un’auto a noleggio, usandola per andare al Compro Oro e a distruggere i cellulari della Fabozzi, gettati nel fiume Olona. L’uomo poi partì per le vacanze al mare con la compagna grazie anche ai gioielli venduti. Al rientro, fu fermato dai carabinieri. I suoi spostamenti, il giorno dell’omicidio, erano stati registrati dal Gps dell’auto.

Sul vaso usato per colpire la pensionata, le sue impronte. Domenichini, ex guardia giurata, pregiudicato per furti, reati contro il patrimonio e truffe anche ad anziani, risponde di omicidio volontario a scopo di rapina con le aggravanti dei motivi abbietti e futili, della crudeltà e della minorata difesa. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile. Si terranno altre sei udienze con 43 testimoni. La sentenza il 13 dicembre.