
Davide Semprevivo al volante con la tuta del Lonate Ceppino, che indossava con grande orgoglio
Cassano Magnago – Si terranno domani, lunedì 16 dicembre, alle 14 e 30 nella chiesa di San Giulio a Cassano Magnago i funerali di Davide Semprevivo, il giovanissimo allenatore 29enne della Juniores del Lonate Ceppino stroncato da un malore che non gli ha lasciato scampo, venerdì pomeriggio al centro sportivo di via San Martino a Cairate. Ieri e oggi sia le Juniores sia la prima squadra del Lonate Ceppino si sono fermate, rinunciando a disputare le partite di campionato in calendario in segno di lutto e di vicinanza alla famiglia di Davide. C’è infatti non solo la sua squadra ma tutto il mondo del calcio varesino – e con loro, naturalmente, due comunità quella lonatese e quella di Cassano dove il ragazzo risiedeva con la famiglia – sotto choc e nel dolore più profondo, reso ancora più amaro da una tragedia che si è consumata nel bel mezzo del periodo natalizio.
La testimonianza
"Siamo sconvolti, mai ci saremmo aspettati una cosa del genere, mai avremmo potuto immaginare di perdere un ragazzo eccezionale, appassionato,
dolce e amato da tutti come Davide – sono le parole intrise di dolore e tristezza di un dirigente della squadra –. Era amatissimo dai ragazzi che allenava; con lui si rideva, si scherzava, era un punto di riferimento per tutti”. Davide, come si è appreso, soffriva di una malformazione congenita. Per questo gli era stato sconsigliato di fare agonismo. Ma il ruolo di mister non era stata certo una scelta di ripiego, anzi. Si era innamorato di quel ruolo e di quella responsabilità. Era tecnico elettromeccanico alla Gabaldini di Cardano. Andava anche all’estero per lavoro. A 29 anni una carriera già tutta in divenire, così come quella di mister.
Choc e incredulità
“È successo tutto all’improvviso – racconta il direttore sportivo Giancarlo Mariani –. Stava per uscire dallo spogliatoio per gli allenamenti quando ha avuto un primo malore dal quale si è subito ripreso. “Mi gira un po’ la testa, sono state le sue parole...”, sono state le sue parole”. Chi è lì capisce subito che è il caso di chiamare un’ambulanza. Davide non ha mai certo tenuto nascosto il suo problema di salute. Il ragazzo impallidisce, ha un secondo malore. Sotto gli occhi atterriti dei ragazzi fra i 15 e i 17 anni che come tante altre volte stavano per cominciare assieme a lui gli allenamenti. Cade a terra, ma è cosciente quando arriva l’ambulanza. Sta per risollevarsi aiutato dall’equipaggio del 118, per essere collocato sulla barella, quando è colpito da un arresto cardiaco. Il centro sportivo di Cairate è dotato di defribillatore, il mister è tuttavia già sull’ambulanza che sta correndo verso l’ospedale di Legnano.
L’amore per il calcio
I medici faranno di tutto per salvarlo, le sue condizioni sono però così compromesse da rendere inutile ogni tentativo. Quando la notizia del decesso arriva a Lonate Ceppino e Cassano Magnago è uno choc per tutti. “Forse è stato il freddo che c’era venerdì sera, forse la tensione – prova a cercare, inutilmente, una spiegazione a una tragedia inaccettabile Giancarlo Mariani –. Tuttavia Davide non aveva ancora cominciato con gli allenamenti. Chissà...”. Il destino può essere tremendo, spietato e accanirsi contro un bravo ragazzo appassionato di sport, di calcio (il Lonate Ceppino ma anche la Juventus), come si vede dal suo profilo Instagram. Dove non mancano le foto al mare, in Spagna, o quelle del suo cagnolino.
Il dolore degli amici e del mondo del calcio
“Ciao Davide, abbiamo condiviso qualche anno insieme lavorando nello stesso reparto – scrive Claudio Magnoni, dipendente della Gabaldini –. Sei stato un ottimo collaboratore, mettevi subito in pratica gli insegnamenti che ti davo. Custodirò sempre un grandissimo ricordo di te. Mi dispiace tantissimo che ci hai lasciati. Buon viaggio Davide”. “Grazie mister per la tua disponibilità e per aver sempre creduto in me… Ti ricorderò sempre”, aggiunge Gabriele Marcolli. Non sono mancate parole di cordoglio da parte di tanti dirigenti e allenatori delle altre squadre del territorio varesino, come quelle di Matteo Caristina, direttore sportivo del Marnate Gorla – “Ciao grande Davide. Ricorderò le cavolate che ti dicevo al torneo a Cassano. Riposa in pace” – e dell'ex calciatore Vincenzo Maiolo, “R.i.p Davide. Come si fa a morire a 30 anni su un campo di calcio mentre svolgi la tua grande passione di allenatore del settore giovanile? Incredibile”.