LORENZO CRESPI
Cronaca

Controllo di vicinato. Molti Comuni all’appello

Le Amministrazioni hanno risposto all’invito del prefetto e si impegnano a promuovere il progetto di una rete con il coinvolgimento delle Polizie locali .

Buona risposta da parte dei comuni della provincia di Varese all’invito lanciato dal prefetto Salvatore Pasquariello, che nelle scorse settimane aveva trasmesso ai primi cittadini lo schema del protocollo d’intesa per il progetto del controllo del vicinato, invitando gli amministratori alla sottoscrizione. I rappresentanti di molti comuni del varesotto presso la sala consiliare di Villa Recalcati a Varese per firmare l’intesa. Il protocollo predisposto dalla Prefettura, concordato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e approvato dal Ministero dell’Interno, va ad aggiornare la precedente intesa siglata nel 2019.

Tra i sottoscrittori comuni nuovi e chi già aveva intrapreso il percorso e ora prosegue visti i buoni risultati. È il caso ad esempio di Malnate, dove negli ultimi anni la collaborazione dei cittadini è aumentata, come ha sottolineato il sindaco Irene Bellifemine. Con la firma del protocollo le amministrazioni comunali si impegnano, con il coinvolgimento delle Polizie locali, a promuovere l’attuazione del progetto, favorendo la costituzione di una rete, con l’individuazione di uno o più coordinatori tra i cittadini delle aree interessate. I cittadini che intenderanno partecipare al controllo del vicinato si costituiranno liberamente in gruppi informando la Polizia locale. I cittadini, in un’ottica di sicurezza partecipata, potranno svolgere un’attività di mera osservazione, segnalando, attraverso i propri coordinatori, alle Polizie locali situazioni ed eventi attinenti la sicurezza urbana e il degrado sociale. Un supporto per l’attività delle forze dell’ordine: in casi di pericoli per l’ordine e la sicurezza i cittadini dovranno chiamare direttamente il 112. È inoltre fatto divieto di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai corpi di polizia statali e locali, alle forze armate o ad altri corpi dello Stato, oppure che contengano riferimenti a partiti, movimenti politici e sindacali, nonché sponsorizzazioni private. È esclusa qualsiasi iniziativa personale e qualunque forma, individuale o collettiva, di pattugliamento del territorio.