Omicidio di Andrea Bossi a Cairate, gli interrogatori: Michele Caglioni parla, Douglas Carolo resta in silenzio

I due ventenni hanno scelto strategie difensive completamente diverse davanti al giudice per le indagini preliminari

Douglas Carolo e Michele Caglioni, al centro la vittima Andrea Bossi

Douglas Carolo e Michele Caglioni, al centro la vittima Andrea Bossi

Cairate (Varese), 2 marzo 2024 – Mattinata di interrogatori per Michele Caglioni e Douglas Carolo, i due 20enni arrestati mercoledì con l’accusa di omicidio volontario e rapina nei confronti di Andrea Bossi, il 26enne di Fagnano Olona trovato senza vita il 27 gennaio scorso nella sua casa di Cairate con una coltellata alla gola. 

I due giovani hanno scelto strategie difensive completamente diverse davanti al giudice per le indagini preliminari Anna Giorgetti. Se Caglioni ha parlato per oltre tre ore, Carolo, che ieri ai difensori Vincenzo Sparaco e Gianmatteo Rona aveva detto di non aver ucciso nessuno e di essersi trovato addirittura altrove al momento dell'omicidio, è rimasto in silenzio.

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Il legale di Caglioni, Luigi Ferruccio Servi, dopo l'interrogatorio si è allontanato con i genitori del ragazzo, senza rilasciare dichiarazioni. È probabile che il 20enne abbia scelto di continuare a collaborazione: è stato lui, infatti, a far ritrovare agli inquirenti il posacenere usato per stordire la vittima e le chiavi di casa di Bossi, oltre al suo cellulare fatto a pezzi.

Caglioni potrebbe aver confermato quanto già detto ai carabinieri dopo l'arresto. Ovvero che era presente al momento del fatto, ma che non sapeva cosa stesse per accadere. Non sapeva che la serata potesse finire in aggressioni o rapine.

Il silenzio di Carolo, al contrario, è da imputarsi secondo i legali a un “forte stato confusionale e di smarrimento che avrebbe reso impossibile l'interrogatorio. Sugli atti di indagine al momento non rispondiamo. Sarà un'inchiesta lunga”. I due ragazzi sono stati riportati in carcere.