La famigliola che ordina ostriche e astice e non paga il conto: come funziona la truffa dei vestiti civetta

La fregatura subita da Luigi Savino dello storico ristorante Capri di Busto Arsizio: “Cena da 200 euro e poi sono spariti. Gli agenti mi hanno detto che non sono l’unico”

Luigi Savino

Luigi Savino

Busto Arsizio (Varese) – Non si sono fatti mancare nulla. Hanno pasteggiato con ostriche, gamberoniastice e, per chiudere in bellezza, un bel dolce. Che non può mai mancare in una cena di livello. Tutto squisito. Peccato che il conto, oltre 200 euro per due adulti e una bambina, non sia stato pagato.

Sbafatori organizzati

Quello che è successo al ristorante Capri, storico locale di Busto Arsizio, in viale Diaz fin dal 1966, non è però la solita “fuga da portoghesi”: Luigi Savino, il titolare, si è trovato di fronte a un imbroglio ben studiato e premeditato, con vestiti e gioielli abbandonati sul tavolo per ingannare il titolare, messo in atto per di più da una famigliola con tanto di bimba al seguito. E il Capri non è l’unico, a quanto pare: “In commissariato mi hanno detto che casi simili si stanno ripetendo. Ci sono stati anche conti non pagati ben superiori al nostro”. 

Vestiti e gioielli sul tavolo

È lo stesso Luigi Savino, 56 anni, da una vita alla guida del locale ereditato dal padre, a raccontare quanto successo la sera di domenica 12 febbraio, stupito e arrabbiato: “Il ristorante era pieno. Un uomo e una donna, con una bimba, si sono accomodati al tavolo e hanno ordinato i piatti di pesce più pregiati e costosi: ostriche, gamberoni, astice. Prima di ordinare il caffè, il padre è uscito a fumare una sigaretta, mentre madre e figlia sono andate in bagno. Sulle sedie hanno lasciato i vestiti, sul tavolo una borsetta e addirittura dei gioielli: vedendo che c’erano le loro cose al posto ero tranquillo, ritorneranno di sicuro, ho pensato”. E invece, la fregatura era servita. “Non sono più rientrati. E noi ci siamo ritrovati con il conto, oltre 200 euro, non pagato”.

Quello che Savino ha trovato sul tavolo e le sedie infatti erano vestiti “da quattro soldi, probabilmente presi in un mercatino per pochi euro, e anche i gioielli erano bigiotteria di pochissimo valore”. 

L'avviso appeso fuori dal ristorante Capri di Busto Arsizio
L'avviso appeso fuori dal ristorante Capri di Busto Arsizio

Documenti per chi esce a fumare

“La cosa che mi ha fatto arrabbiare davvero e che questa non la classica ragazzata di chi si prende una pizza e una birra e poi non paga, queste sono cose che sono capitate e che, insomma, si prendono con filosofia. Qui invece c’era premeditazione, organizzazione. Con una bambina coinvolta. Una cosa intollerabile”. Per questo da quella domenica, sulla porta del locale è affisso un cartello che  avvisa i clienti: “Chi lascia il tavolo deve consegnare alla cassa un documento”

"È assurdo lo so e gli stessi clienti sono rimasti perplessi e mi hanno chiesto come mai tanta fiscalità. E mi dispiace spiegare a tutti quello che è successo, ma un’altra fregatura così non la prendo più”.