
Alfredo Ambrosetti è morto sabato a 94 anni Cavaliere del lavoro ha legato il suo nome al Forum di Cernobbio
Varese – “Tutti noi abbiamo perso un uomo prezioso, una persona indimenticabile. Un uomo che guardava avanti, che non si fermava all’immediato e non si arrendeva di fronte al presente”. Così l’arcivescovo Vincenzo Paglia ha ricordato Alfredo Ambrosetti durante l’omelia nella cerimonia funebre che si è svolta oggi nella Basilica di San Vittore. L’ultimo saluto di Varese al cavaliere del lavoro scomparso sabato all’età di 94 anni che ha legato indissolubilmente il suo nome a quello del Forum di Cernobbio. Lo ha ricordato proprio il celebrante. “Da decenni invitava uomini e donne di ogni parte per capire come edificare un mondo più giusto e più bello”. E poi ancora: “In una folla di “Io” è stato il profeta del “Noi”. Ha sognato una società umana degna di questo nome”.
A ricordarlo con un saluto al termine delle esequie, che hanno seguito il momento della camera ardente a Palazzo Estense e un corteo per le vie del centro, c’era anche l’ex presidente del consiglio Mario Monti. “Noi varesini siamo gente di frontiera, rispettiamo i confini là dove ci sono, ma preferiamo contribuire ad abbatterli. Tu Alfredo l’hai fatto, alla grande. Hai rappresentato lo standard della perfezione”. Tra i presenti c’era anche il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. “È stato un grande esempio: i suoi libri avevano come titolo “Tanto studio tanto lavoro”: uno slogan che non è molto di moda ma che dice tutto. Questa è l’eredità che ci lascia”.
Per il presidente della Regione Attilio Fontana è stato un innovatore, “un inventore capace di prevedere il futuro”. Il suo nome sarà presto iscritto nel Famedio di Varese: lo ha annunciato il sindaco Davide Galimberti. A ricordare Ambrosetti anche i figlio Antonio e Chiara al termine del rito. “Nonostante tutti i tuoi impegni per noi ci sei sempre stato. Sei stato un mentore incredibile”.