Aggressione sul pullman Luino-Varese, autista chiede il biglietto: picchiato dal “branco“

Un gruppo di ragazzi maghrebini si è scagliato contro il conducente. Il blitz sulla linea fra Luino e Varese, rimasta interrotta per quaranta minuti.

Aggressione sul pullman  Autista chiede il biglietto:  picchiato dal “branco“

Aggressione sul pullman Autista chiede il biglietto: picchiato dal “branco“

È diventato un mestiere pericoloso quello di autista di pullman, specie per chi decide di fare fino in fondo il suo dovere controllando che tutti i passeggeri siano in possesso dell’abbonamento o del biglietto, uno scrupolo che è costato un’aggressione a calci e pugni a un dipendente di Autolinee Varesine picchiato da un gruppo di ragazzi.

Tutto è accaduto venerdì sera davanti alla stazione dei bus, l’autista che era in servizio sulla tratta Luino-Varese ha chiesto il biglietto a un gruppo di giovani di origini magrebine, tutti minorenni, ospiti di una comunità della zona che erano saliti poco prima sul suo autobus. I ragazzi prima lo hanno ignorato e poi, incalzati, hanno risposto che non avevano il biglietto e così l’autista ha chiesto loro di scendere. La discussione è rapidamente degenerata culminando in un’aggressione in piena regola, il dipendente di Autolinee Varesine prima è stato prima circondato e poi spintonato e preso a calci e pugni, solo quando è caduto a terra il branco si è allontanato e l’ha lasciato finalmente in pace. L’uomo sotto choc ha rimesso in moto l’autobus e si è allontanato, ma una volta giunto al capolinea è andato al pronto soccorso a farsi medicare le ecchimosi e le ferite: ne avrà almeno per sette giorni, così ieri mattina è andato dai carabinieri per denunciare l’accaduto. Era successa la stessa cosa un paio di mesi fa a un suo collega, anche lui picchiato perché aveva osato chiedere a un passeggero sprovvisto di biglietto di scendere dal suo autobus.

Purtroppo non si tratta degli unici episodi, anzi negli ultimi anni le aggressioni ai danni di conducenti e controllori si sono moltiplicati un po’ ovunque in Lombardia. Nella vicina provincia di Como già prima del Covid Asf autolinee era stata costretta a installare sui propri autobus delle telecamere di sicurezza e dei dispositivi di emergenza, collegati alle centrali operative delle forze dell’ordine, per offrire una tutela ai propri autisti esasperati dalle frequenti aggressioni. Recentemente Regione Lombardia ha siglato un accordo con le forze dell’ordine e le forze armate che consente ai loro uomini di viaggiare gratis sui mezzi pubblici, ma anche così i violenti continuano a farla da padrone.