Aeroporto di Malpensa, l’ampliamento minaccia la brughiera e il Comitato attacca le istituzioni: “Da che parte state?”

“Qual è il vero prezzo, in termini economici, ecologici e di qualità della vita, se il nostro territorio verrà sacrificato per il tornaconto di Sea?”

Un'iniziativa del Comitato e passeggeri all'aeroporto di Malpensa

Un'iniziativa del Comitato e passeggeri all'aeroporto di Malpensa

Casorate Sempione, 16 luglio 2023 – Decisa presa di posizione del Comitato SalviAmo la brughiera di Casorate Sempione nei confronti dei sindaci e delle amministrazioni comunali della Comunità del Parco del Ticino e delle Provincie di Varese e Pavia che ostacolerebbero la tutela del territorio che rappresentano, minacciato dall’ampliamento di Malpensa.

“Mentre in Italia, diverse provincie e regioni fanno a gara per inserire i propri siti nella Rete Natura 2000 istituita dal Governo e suddivisa in ZSP-Zone Speciali di Conservazione e ZPS-Zone di Protezione Speciale (ZPS) – si legge in un comunicato - gli amministratori del territorio sud-varesino non solo non portano avanti l’istanza per tutelare la Brughiera di Lonate Pozzolo e Malpensa, ma la ostacolano”.

“Perché in tale area protetta sono compresi i 44 ettari della cui importanza ambientale si sono fatti baluardo proprio gli stessi Ministeri dell'Ambiente e della Cultura, i quali non hanno concesso a Sea/Enac, lo sfruttamento, per un piano di ampliamento non giustificato”.

“Pare tuttavia che né il buon senso dei cittadini, né il parere scientifico e qualificato del Parco del Ticino, né l’autorità del Ministero per l’Ambiente, né l’emergenza climatica universalmente riconosciuta, né la recente Legge UE sul ripristino della Natura –continua il Comitato - permettono di rimuovere interessi radicati e visioni economiche di corto raggio”.

Il Comitato ricorda che la Brughiera di Lonate Pozzolo rappresenta un sito di Importanza Comunitaria nell'area di competenza della Riserva della Biosfera UNESCO e quindi si chiede “qual è il vero prezzo, in termini economici, ecologici e di qualità della vita, se tali preziosi territori verranno sacrificati per il tornaconto di una società privata? E come se non bastasse, sulla base di progetti obsoleti, “ipotesi” e proiezioni e non su analisi del fabbisogno in senso ampio e generale (senza nessuna Vas). È possibile che direttive governative e progetti promossi dal Ministero dell’Ambiente che si avvale di qualificati tecnici di vari ambiti, vengano ostacolati da sindaci e amministratori che si nascondono dietro silenzi o calcolate assenze?" 

Il Comitato si chiede dunque 

Conclude il Comitato si chiede rivolgendosi agli amministratori locali se “coloro che di fatto sottoscrivono, a nome e per delega di chi li ha fiduciosamente votati, la distruzione di un ecosistema, di fauna e flora unico ed irripetibile, hanno coscienza che potremmo irreparabilmente perdere ciò che adesso apprezziamo e per cui scegliamo di vivere qui? Coloro che sono pronti a sacrificare un bene prezioso con tanta leggerezza, sono altrettanto pronti a confermare la loro responsabilità, davanti a tutti noi cittadini, per un territorio che perderà di interesse, diverrà anonimo, si spopolerà e impoverirà? L’aeroporto va gestito all’interno di un territorio che ne attutisca il devastante impatto. Il territorio lo abbiamo: difendiamolo con intelligenza, se vogliamo continuare a vivere anche dell’aeroporto! Senza uno studio tecnico che garantisca l’equilibrio tra natura e aeroporto, tra Sito di Interesse Comunitario e di Riserva della Biosfera e aeroporto, non ci può essere vita, salute, cittadinanza e dunque nemmeno prosperità economica: questo è quanto è stato indicato dai tecnici governativi del Ministero. Questo è semplicemente quello che va fatto, a vantaggio di tutti, anche di Sea”.