
Samuele Ricci subito protagonista in partitella
"L’eredità di Reijnders? Niente paragoni, io sono io. Il peso del numero 4 nella storia rossonera? Ne sono a conoscenza, ma me lo sento addosso". Azzardata sfrontatezza, no. Garbata concretezza, sì. Il giorno della presentazione di Samuele Ricci a Casa Milan restituisce, e rinforza, l’istantanea del suo arrivo settimana scorsa in via Aldo Rossi, in giacca e cravatta sotto il solleone: un Benjamin Button, un giovane-vecchio pronto a prendersi le chiavi del centrocampo di Massimiliano Allegri, con tutti gli oneri ed eventuali onori del caso. Con ogni probabilità sarebbe piaciuto a Silvio Berlusconi ed è stato "approvato" da Pier Silvio.
L’anagrafe dice 23 anni appena, ma sul braccio ha già portato la fascia da capitano al Torino "dimostrando qualità in campo e fuori: è un centrocampista moderno e di personalità, un investimento per il presente e il futuro, potrà diventare un punto di riferimento", la presentazione del direttore sportivo Igli Tare, al suo fianco. Sul curriculum di Ricci anche 10 presenze in Nazionale: "Ho già sentito Gattuso, abbiamo fatto una chiacchierata al telefono, mi ha fatto molto piacere". Ora suda con Allegri: "Impatto super positivo, è tra gli allenatori più vincenti, ma anche molto solare come lo siamo noi toscani. So che devo crescere in fase difensiva: mi darà una mano perché è un maestro anche in questo". Suderà al fianco di Luka Modric: "Sarò una spugna. Se me lo avessero detto qualche anno fa avrei risposto: impossibile. Ora che è realtà fa un altro effetto. Non ho esitato un secondo". Nemmeno a scegliere il numero 4, portato in rossonero da Giovanni Trapattoni e Carlo Ancelotti, da Frank Rijkaard e Demetrio Albertini, per esempio: "Rappresenta stabilità, equilibrio. Mi rappresenta". Ricci arriva dopo Reijnders e i suoi 15 gol: "È tra i migliori al mondo. Magari non segnerò tanto, ma sono qui per dare altro". Play o mezz’ala, è disposto "anche a fare il terzino".
A proposito, dopo il saluto di Leao a Theo Hernandez ("Compagno di tante battaglie, mi mancherai tantissimo, non doveva finire così") è arrivata la risposta del francese: "Fratello, non dimenticherò quello che abbiamo vissuto insieme, farò sempre il tifo per te", con l’ultimo "Theao" a chiudere il messaggio. E a proposito di Rafa: "È il giocatore che mi incuriosisce maggiormente. Da avversario lo vedi che ha qualcosa in più. Quando lo conosci capisci che le voci su di lui non sono vere: bravissimo ragazzo". Ambizione, competitività, ripagare la fiducia: concetti chiave e ricorrenti. In sintesi e non senza eleganza, in stile Allegri, concretezza: "Bisogna meritarsi l’affetto dei tifosi, ma questo è il posto giusto per tornare al vertice".
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